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Ferri: “Facile criticare gli attaccanti, davanti c’era il Liverpool. Uno spiraglio rimane”

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L'ex difensore dell'Inter Riccardo Ferri, intervistato da Gazzetta.it, ha parlato della prestazione dei nerazzurri contro il Liverpool

Andrea Della Sala

L'ex difensore dell'Inter Riccardo Ferri, intervistato da Gazzetta.it, ha parlato della prestazione dei nerazzurri contro il Liverpool nell'andata degli ottavi di finale di Champions:

“Troppo facile dire che sono mancate le loro giocate sotto porta”.

Come giudica quindi le prestazioni di Dzeko e Lautaro Martinez?

“Quando giochi contro squadre del valore del Liverpool, non si può non prendere in considerazione il valore dell’avversario. Si spendono energie fisiche e mentali superiori alle altre partite ed è fisiologica una perdita di lucidità. Dzeko e Lautaro, ma anche Sanchez quando è entrato, hanno fatto un grande lavoro: hanno speso tanto per chiudere gli spazi e sacrificarsi, è normale che poi manchi freddezza sotto porta. Quando giochi contro squadre così, sai che dall’altra parte hai una macchina da guerra: devi fare tutto alla perfezione, non è facile essere sempre sul pezzo. È successo anche al Milan…”.

Quindi l’Inter non poteva fare di più?

“Nel primo tempo ha chiuso bene i rifornimenti per gli attaccanti anche grazie al lavoro straordinario delle due punte. Nella ripresa si è rivista la squadra che conosciamo: invasione della metà campo avversaria, possesso palla. È mancata solo la stoccata e anche un po’ di fortuna: penso alla traversa di Calhanoglu nel primo tempo e al cross di Perisic nella ripresa, di poco alto per Lautaro. Il gol di Firmino ha tagliato le gambe. Ecco, forse il rimpianto maggiore è avere subito due gol da calci piazzati: dall’Inter non ce lo si aspetta. Firmino ha avuto fortuna, ma Bastoni gli ha lasciato troppo spazio”.

Chi le è piaciuto tra i giocatori dell’Inter?

“Perisic e Calhanoglu, anche Vidal ha fatto una grande partita. Ma è mancata la capacità di rubare palla e ripartire di Barella, che non ha un sostituto vero. Perisic è stato padrone su Alexander-Arnold e ha ricevuto anche gli applausi da parte di Klopp: ha acquisito consapevolezza e autorità in un ruolo che ha imparato a ricoprire ultimamente”.

Questo risultato rischia di togliere qualcosa in vista del Sassuolo?

“Forse solo dal punto di vista fisico. Ma ci sono diversi giorni per recuperare. Una partita così accresce la voglia di essere sempre più forte, perché una squadra come il Liverpool non è lontana. Affrontare una squadra così porta conoscenze nuove. Se sei un giocatore dell’Inter devi subito pensare alla partita successiva: bisogna procedere per gradi. I tifosi pensano che ci si demoralizzi, ma un calciatore non ragiona così: già da oggi ci si allena con motivazione, analizzando gli errori e sottolineando le cose positive. Bisogna avere un atteggiamento propositivo, anche perché il Sassuolo non sarà spettatore”.

Cosa deve fare l’Inter per cercare l’impresa ad Anfield?

“Il Liverpool gioca molto alto ma non chiude i corridoi, ieri l’abbiamo visto: se viene preso in velocità, è vulnerabile. Credo che l’Inter non debba fare nient’altro che ripetere la partita dell’andata: non ci sono alternative. Ha giocato una partita pressoché perfetta, ad Anfield dovrà sfruttare le occasioni”.

Quindi lei ci crede?

“Quando hai la mentalità da calciatore professionista, hai sempre uno spiraglio. L’Inter deve volersela giocare fino alla fine: l’avversario è forte ma concede occasioni. Giusto crederci, ma bisogna essere bravi a concretizzare le occasioni. E per il discorso fatto prima sul dispendio di energie, non è facile”.

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