Niente da fare. L’assemblea dei club di serie A non ha trovato un accordo per arrivare all’elezione di dovrà esserne la guidanei prossimi 4 anni. SI sono presentati due candidati ufficiali (Abodi, il dimissionario presidente della serie B, sostenutoda Juve, Inter e Napoli e Simonelli, presidente del collegio dei revisori dela Lega di A e spinto dal Milan) e uno dimissionarioBeretta. Nelle prime due votazioni occorrevano i voti di tre quarti degli aventi diritto (15) e a partire dalla terza i due terzi (14). Questo il responso: Abodi si è fermato a 11; Simonelli a 6; Beretta a 1 così come Lotito.Era comunque difficile poter sperare di trovare subito un accordo tra parti da sempre divise alla ricerca di un personaggio valido e capace. Abodi non si ripresenterà all’assemblea della serie B del 28 dicembre per un secondo mandato e ha detto:«La mia candidatura resta, perché me l’hanno chiesto le società e perché è fatta di contenuti. Undici voti rappresentano un risultato molto positivo. Ho grande rispetto per chi mi ha votato e anche per chi non lo ha fatto. La Lega ha bisogno di unità di intenti, c’è spazio per aggregare consensi, sulla base dei progetti, non delle promesse. La mia candidatura ha aggregatosocietà molto diverse tra loro per posizione di classifica, storia e prospettive: è la caratteristica più qualificante della miaproposta».Simonelli invece, dopo aver invitato a pranzo a casa sua i presidenti, ha illustrato come sia possibile incrementare gli introiti: «Ci ho messo la faccia. Ho presentato il mio programma, spiegando in cinque punti come la Lega dovrebbe guardare al futuro e sono soddisfatto di quanto ho raccolto. So di essere il candidato che deve rincorrere perché ho solo sei voti contro gli undici di Abodi. C’è tempo per recuperare».Il primo effetto di queste votazioni è che la Lega non potrà designare il proprio candidato alla presidenza della Figc (elezioni il 14 gennaio), al contrario delle altre componenti.
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Fumata nera per l’elezione del presidente della Serie A. I due candidati…
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