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Garlando: “Conte all’Inter perfetto finora ma non riesce a pronunciare una parola. Zhang…”

Il giudizio del giornalista della Rosea in merito a Conte

Matteo Pifferi

Sulle colonne de La Gazzetta dello Sport, Luigi Garlando ha analizzato così la vittoria dell'Inter contro il Verona, iniziando la propria riflessione con lo sfogo di Dortmund:

"Come fa a non venirti il sospetto? A Dortmund, Antonio Conte dice: «A chi chiedere qualcosa di più? A Barella che arriva dal Cagliari?». Ieri l’Inter ha vinto perché Barella, arrivato dal Cagliari, ha fatto qualcosa di più: una meraviglia all’incrocio dei pali a 7’ dal 90’. In Sardegna l’orgoglio è prodotto tipico, come la bottarga. Il sospetto è che il tecnico abbia stimolato apposta il ragazzo che un giorno spiegò: «Per Conte mi farei ammazzare». Aggiungiamo subito però che l’Inter ha speso 45 milioni per Barella. La bottarga costa meno. Ma il punto non è se abbia più ragione il mister o il club. Conta che l’Inter ha avuto la forza di andare oltre la delusione di Dortmund e il burrascoso sfogo «costruttivo» di Conte. Ha vinto una partita rognosa, contro un buon Verona; si è riportata in testa alla classifica, almeno per una notte; male che vada, passerà la sosta a una sola lunghezza dalla Juve. Lo scorso anno, dopo la 12a, i punti di ritardo erano 9. Conte ha già fatto moltissimo. A partite apparentemente stregate, come quella di ieri, l’Inter prima si arrendeva con rassegnazione, ora si ribella e le doma con la forza della volontà. Su 10 vittorie, 7 per un solo gol. Di recente ha sofferto con Sassuolo, Brescia, Bologna... E la sofferenza educa. Conte sta preparando un solido telaio etico in cui calare le pedine di spessore. Più facile inserire stelle in una squadra che sa già soffrire che insegnare a soffrire a una squadra di stelle. La sofferenza però è anche spia di limiti".

SFOGO DI CONTE - "Soffrire con le medio-piccole dovrebbe essere l’eccezione, non la regola. Perché all’Inter accade così spesso? Per le ragioni dello sfogo «costruttivo» di Dortmund. Continuiamo a ritenerlo inopportuno nei tempi e nei modi, ma le ragioni sono sacrosante. Prima: poche alternative di qualità. Se giocano sempre gli stessi, difficile avere le energie per l’assedio aggressivo e continuo che serve a stanare un Verona chiuso a riccio. Secondo: mancanza di artisti capaci di decidere con una giocata. Ieri Conte si è arrangiato con il vecchio Vecino e il nuovo Barella: spot del cambiamento di pelle in corso. Il primo gol è stato tessuto da Bastoni e Lazaro, giovani inseriti in squadra gradualmente, con sapienza, per non bruciarli. Nuova identità, nuovo spirito, classifica migliorata, giovani che crescono: Conte sta svolgendo alla perfezione ciò che gli è stato chiesto in una stagione di transizione. Ma, come Fonzie non sa dire «ho sbagliato», così Conte non riesce a pronunciare la parola «transizione». Per questo a Dortmund ha tirato la corda. Se Zhang, punto nell’orgoglio cinese, reagirà come Barella e gli porterà Giroud e Vidal, Antonio sarà stato per davvero «costruttivo». E la stagione, forse, non sarà di semplice transizione".

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