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Garlando (GdS):”Inter, 12 punti meritati e margini di crescita enormi. Il suo vantaggio è…”

Il noto editorialista della Gazzetta dello Sport, si sofferma sull’Inter e il suo primato: “ Dopo ognuna delle quattro vittorie dell’Inter, almeno un osservatore ha commentato: «Risultato ingiusto». Ci fosse ancora l’indimenticato...

Riccardo Fusato

Il noto editorialista della Gazzetta dello Sport, si sofferma sull’Inter e il suo primato: “ Dopo ognuna delle quattro vittorie dell’Inter, almeno un osservatore ha commentato: «Risultato ingiusto». Ci fosse ancora l’indimenticato Peppino Prisco probabilmente se la caverebbe così: «Altre 34 partite del genere e festeggeremo volentieri uno scudetto immeritato». Scherzi a parte. Non si vincono per caso quattro partite consecutive in Serie A. Il filo che riunisce le perle di Mancini, tutte sofferte, tutte per un solo gol di scarto, è facilmente riconoscibile: struttura solida, buona organizzazione, recuperata affidabilità difensiva, disponibilità al sacrificio. Melo, il nuovo totem, tra i migliori anche ieri, è il simbolo di una talentuosa fisicità che nel nostro campionato paga sempre. A parte un’occasione concessa a Paloschi da una leggerezza di Telles, l’ottimo Chievo ha faticato a spaventare Handanovic. Oggi l’Inter sa distillare un golletto e invecchiarlo in botti di rovere fino al 90’. Cosa impensabile un anno fa. Deve crescere invece la produzione offensiva che alcuni allenatori tarano con questo indice di pericolosità: quanti uomini porti a supporto degli attaccanti? Ecco, qui l’Inter non c’è ancora. Troppo spesso, anche a Verona, Icardi e Jovetic se la sono giocata da soli con la mediana ipertrofica troppo lontana, dietro. Juve e Roma (anche il Milan di sabato) sono più disinvolte nell’aggressione di massa all’area. Ma, attenzione: le prospettive di questa Inter non vanno pesate con ciò che fa in campo, ma con ciò che potrebbe fare, ovvero alla luce delle sue grandi potenzialità. A ogni partita Mancio aggiunge un sassolino alla montagna. Ieri ha aggiunto il gol di Icardi che si è sbloccato: il capocannoniere in carica, una bestia d'area. Kondogbia ha alzato di un’altra tacca il livello delle sue prestazioni. Perisic è ancora un corpo estraneo all’organismo, ma rivedetevi l’accelerazione impressionante al 35’ del secondo tempo: quanti possono permettersela in Serie A? Che cosa sarà l’Inter quando il croato, digerito l’ambientamento, potrà produrre accelerazioni del genere a ripetizione? Che cosa diventerà l’Inter se comincerà anche a giocar bene? Oggi, così com’è, non è da scudetto, ma non le manca niente per diventarlo a breve. Anche perché la giornata di ieri ha ricordato quale vantaggio sia una settimana di lavoro scarica di coppe”