Dalle colonne della Gazzetta dello Sport, il giornalista analizza la vittoria dell'Inter contro l'Udinese
Dalle colonne della Gazzetta dello Sport, Luigi Garlando analizza la vittoria dell'Inter contro l'Udinese. Il giornalista esalta la squadra di Simone Inzaghi. "Da una Scala all’altra. Dalla prima del Don Carlo a Inter-Udinese, San Siro. Il ponte metaforico tra le due storiche istituzioni milanesi è secolare, ma regge, anche se opera e calcio restano distanti, come i piedi dall’ugola. L’Inter è la squadra più teatrale del campionato. Non c’è formazione che abbia un’identità tattica marcata e linee di gioco riconoscibili come quella nerazzurra. Anche troppo, secondo qualcuno, che rimprovera a Inzaghi un’esagerata devozione al dogma del 3-5-2, un po’ come alcuni loggionisti, l’altra sera, hanno contestato la regia dello spagnolo Lluis Pasqual, considerata poco originale. In realtà, la bellezza dell’Inter nasce dalla ripetitività delle sue giocate, dai solchi tracciati dal pallone che rotola su linee di gioco memorizzate, da automatismi rodati e calibrati al millesimo di secondo".
"Va in scena un copione apprezzato dagli spettatori che riempivano San Siro, anche quando il Napoli distava una ventina di punti. Nella stagione scorsa, tra campionato e coppe, l’Inter ha spremuto dal botteghino 80 milioni di euro. Una vendemmia record. Ieri, Inter-Udinese, non esattamente un big-match, ha assicurato un nuovo pienone. Quando giochisti e risultatisti si azzuffano al Bar Sport, spunta sempre uno dei secondi a chiedere: «Ma cosa significa giocare bene?». Questo: un gioco che soddisfa a prescindere dal risultato e trasforma lo stadio in teatro".