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Gasperini: “Inter solida, pensavo assenza Lukaku potesse pesare di più. Bravo Inzaghi”

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Il tecnico dell'Atalanta, ospite di Sky Calcio Club, ha parlato della sua squadra e della lotta al vertice in Serie A

Andrea Della Sala

Il tecnico dell'Atalanta Gasperini, ospite di Sky Calcio Club, ha parlato della sua squadra e della lotta al vertice in Serie A:

"L'arbitro ieri ha dato gol poi c'è stato un errore di comunicazione. Non può decidere il Var se il fuorigioco è attivo o passivo. Queste registrazioni tra di loro sembrano un segreto di stato. Grande orgoglio dire che l'Atalanta ha condizionato altre squadre. Sono stato considerato per tanti anni un pazzo, uno che giocava un calcio senza futuro, nonostante buoni risultati nel Genoa. Ho sempre pensato a questo tipo di calcio, era diverso. Non è a uomo a tutto campo, è un po' riduttivo. Ho avuto tante influenze: la prima da giocatore con un allenatore che si chiamava Catuzzi al Pescara. La zona e soprattutto il pressing hanno cambiato i mio modo di vedere il calcio. Inizialmente al Genoa giocavo con una punta e due ali a tutta fascia. Stagione strana per gli infortuni che hanno colpito tutte le squadre. Tutte quante a un certo punto hanno avuto un certo numero di infortuni. Non c'era mai capitato. Ilicic mai motivato come quest'anno, cura il peso perché i farmaci lo hanno appesantito, ma ha una volontà incredibile quindi ci arriva a rientrare al massimo. Noi aggrediamo in avanti, ho trovato nei giocatori una buona predisposizione". 

"Tutte e tre forti. Ma dopo 18 partite la classifica è vera, il Napoli mi dà la sensazione di essere una squadra forte. Napoli e Inter qualcosa in più, il Milan forte. La classifica giusta. Noi fatto cose straordinarie, difficile tenere il passo se ne vincono 10 di fila. Noi viaggiamo molto forte, ma loro ne hanno fatte anche quasi 10 di fila. Ieri abbiamo esagerato, non abbiamo fatto una buona partita in avanti. Troppo statici contro una difesa bassa e affollata della Roma. Abbiamo esagerato a portare avanti i difensori. Devo mettere i giocatori nelle condizioni in cui riescono a fare meglio. I giocatori per noi devono avere una qualità forte. E l'altra cosa importante è la testa, bisogna pensare. In Italia si parla tanto di tattica, io sono estasiato quando parlate di giocatori. Abbiamo un gruppo mentalmente molto solido. Lavoro tanto? Ormai lavorano molto tutti. Fanno fatica, ma si divertono. Se non trovo il divertimento devo modificare gli allenamenti." 

"È passata l'Inter ma sono stato lì 15 giorni. La mia soddisfazione è stata il Genoa e l'Atalanta. All'Inter non ho neanche iniziato. Ho avuto una possibilità all'estero, ma non ho mai voluto andare via dall'Italia. Mi è capitato di avere anche giocatori molto forti, devi essere convincente, se lo sei i giocatori ti seguono. Ho bisogno di una condivisione forte della società. L'allenatore è l'anello più debole. Eliminazione in Champions? Mi è dispiaciuta tantissimo. C'è differenza in Europa, ma quest'anno il calcio italiano ha fatto passo avanti". 

"Inter prima in classifica, ha solidità superiore alle altre. Pensavo che l'assenza di Lukaku pesasse di più. Bravo Inzaghi a compensare. Bastoni come Acerbi lo scorso, ha riportato della cose che faceva. Sta avendo grande successo. Ogni squadra ha le sue caratteristiche. Noi giochiamo sempre per cercare di vincere la partita. Non mi aspettavo le difficoltà di Allegri, ma credo che la Juve verrà fuori. Ci proviamo a vincere l'Europa League. La Champions non si può vincere, lo scudetto serve che sbagli più di qualcuno. Noi dobbiamo sempre migliorarci, il parametro siamo sempre noi. Se l'Atalanta non vince in Champions perde 50 milioni, se non vende Romero ne perde altri 50. Errori ne abbiamo fatti, ma è una società che cresce l'Atalanta. Roma? Ho conosciuto Fienga, mi ha fatto una bella impressione. Ma quell'anno l'Atalanta faceva la Champions".

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