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Gasperini: “Coronavirus, ho avuto paura. Lotta Champions? Guardiamo l’Inter che ci sta davanti”

Gasperini racconta il dramma alla Gazzetta dello Sport

Marco Macca

Una lunga e toccante intervista, per raccontare il dramma di aver affrontato a viso aperto e in prima persona il coronavirus, e la paura di non farcela. Tanto calcio, ma anche tanto altro. Gian Piero Gasperini, allenatore dell'Atalanta, si è raccontato così ai taccuini de La Gazzetta dello Sport:

CORONAVIRUS - "Ho avuto paura. Il giorno prima della partita di Valencia stavo male, il pomeriggio della partita peggio. In panchina non avevo una bella faccia. Era il 10 marzo. Le due notti successive a Zingonia ho dormito poco. Non avevo la febbre, ma mi sentivo a pezzi come se l’avessi avuta a 40. Ogni due minuti passava un’ambulanza. Lì vicino c’è un ospedale. Sembrava di essere in guerra. Di notte pensavo: se vado lì dentro, cosa mi succede? Non posso andarmene ora, ho tante cosa da fare... Lo dicevo scherzando, per esorcizzare. Ma lo pensavo davvero. Poi sabato 14 ho fatto un allenamento duro come non ricordavo da anni. Il giorno dopo Vittorio, chef stellato tifoso della Dea, ci ha fatto arrivare 25 colombe e Dom Perignon del 2008, anno di grazia. Lo assaggio e dico: “Ma questa è acqua...”. Tullio (Gritti, secondo del Gasp) mi guarda storto: “Scherzi? E’ una delizia”. La colomba mi sembrava pane. Avevo perso il gusto. Dieci giorni fa i test sierologici hanno confermato che ho avuto il Covid-19. Ho gli anticorpi, che non vuol dire che ora sono immune".

IDEA 5 CAMBI - "Pessima. Snatura la partita. Diventiamo basket. Nell’ultima partita possono esserci in campo dieci giocatori nuovi. Come permettere di cambiare motore a metà gran premio. Ci rimette lo spettacolo. Nel finale le squadre si allungano, si scoprono. Viene disinnescato il merito delle squadre meglio preparate che vincono alla distanza. Chi è il genio che sostiene che così si evitano infortuni?".

PORTE CHIUSE - "Perdiamo anche il vantaggio di ospitare Lazio, Napoli e Inter. E’ vero che in casa abbiamo perso qualche punto, ma gli scontri diretti di fine stagione sono un’altra cosa. Avremmo avuto una spinta potente dal nostro pubblico che è unico".

LOTTA CHAMPIONS - "La Roma è un’ottima squadra e mi piace Fonseca. Ma nei due scontri diretti abbiamo dimostrato di essere più forti. Io non guardo la Roma, ma l’Inter che sta davanti. Se vinciamo il recupero, avremo la stessa distanza tra chi ci precede e chi ci segue. E io guardo avanti".

(Fonte: la Gazzetta dello Sport)

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