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GdS – Fiorentina-Inter, per i nerazzurri è una sfida tabù dagli anni ’80 ad oggi

Da Borgonovo a Vecino passando per Chiesa, Salah, Kalinic: lunga storia di k.o. nerazzurri

Francesco Parrone

Non solo l’amarcord dei tanti intrecci tra ex. Fiorentina-Inter è anche un romanzo in cui se ne sono viste di tutti i colori. Con i nerazzurri che al Franchispesso sono stati fatti viola. «Il pallone è quello giallo» rimane il capolavoro dei tifosi fiorentini in quel 17 febbraio 2013 in cui la banda Stramaccioni non vide praticamente mai l’attrezzo. Il gol di Cassano in quel 4-1 non tragga in inganno, fu uno spettacolo imbarazzante ben al di là delle doppietta degli ex (nemmeno troppo rimpianti) Ljajic e Jovetic. Erano anni di digestione interista post Triplete, vero. Secondo La Gazzetta dello Sport i viaggi a Firenze non sono stati piacevoli nemmeno ai tempi di Mourinho. Dopo uno 0-0 nell’ottobre 2008, il 10 aprile 2010 (33a giornata) i nerazzurri sono alla stretta finale per fare la storia. Tra le due semifinali di Championscontro il Barcellona bisogna vincere al Franchiperché la Roma di Ranieri non molla un centimetro. Segna il brasiliano Keirrison, che a Firenze resterà solo 5 mesi, ma Milito ed Eto’o la ribaltano. Nel finale però Kroldrup rovina la festa e il giorno dopo i giallorossi (2-1 all’Atalanta) effettuano il sorpasso. Ci vorrà una doppietta di Pazzini (allora alla Samp) due turni dopo per reindirizzare lo scudetto verso Milano.

Riavvolgendo ancora di più il nastro, l’Inter dei record guidata da Trapattoni arriva imbattuta all’incrocio con la Fiorentina del 12 febbraio 1989. Partita epica al Franchi, col Trap costretto a sostituire con Beppe Baresi un Berti frastornato dalla corrida dei tifosi viola, che non gli avevano perdonato il cambio di maglia. Dopo i gol di Matthaeus, Cucchi, Baggio, Serena (2) e Borgonovo, il 4-3 arriva nel finale su un incredibile retropassaggio di Bergomi a Zenga che mandò in porta per la seconda volta il compianto Borgonovo.

Nel 2000 in compenso sull’Inter si abbatte il ciclone Enrico Chiesa, padre del Federico avversario di stasera. Dopo una doppietta nello 0-4 del Meazzadel 7 gennaio, la punta firma con Rui Costa pure il 2-0 del 10 dicembre. Ma sa di beffa anche il fatto che l’unico gol italiano di testa di Borja Valero – l’ex più atteso di stasera, uno che non segna tanto nemmeno di piede – sia arrivato proprio contro l’Inter, a sancire un altro k.o. nerazzurro al Franchi. Il 14 febbraio 2016 segna Brozovic, ma allo scoccare dell’ora di gioco Borja si lancia su un cross di Ilicic e apparecchia la tavola per il gol vittoria di Babacar nel finale.

Il Baba (con Cuadrado e Tomovic) aveva già griffato anche il 3-0 del 2014, propedeutico a due successi viola, ma a Milano. Nel marzo 2015 decide Salah, che poi sarà motivo di una lite tra i due club. In settembre l’Inter di Mancini vince le prime 5 ma poi viene fatta viola da una tripletta di Kalinic. Ma il capitolo più surreale dei Fiorentina-Inter (a Firenze in fondo i nerazzurri hanno vinto 18 volte, ma perso 29 e pareggiato 32) è il più recente. In una gara a chi evita il settimo posto che obbliga ai preliminari di Europa League, la Viola di Sousa si presenta con Sanchez centrale di una difesa a tre. L’Inter di Pioli è in caduta libera ma va all’intervallo sul 2-1. In 17’ della ripresa però ne prende 4 (con prima e unica doppietta italiana dell’altro ex Vecino) e affonda. Pioli sarà esonerato due settimane dopo. Ora è lui che vorrebbe fare viola l’Inter.

(Fonte: Luca Taidelli, La Gazzetta dello Sport 5/1/18)

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