ultimora

GDS – Meteore, Rocchi all’Inter già sul viale del tramonto. Pereira sarà ricordato per…

Gazzetta.it ricorda alcuni giocatori acquistati dall’Inter che in realtà non hanno lasciato alcuna traccia nel club nerazzurro, a partire dalla stagione dell’ultimo scudetto, esclusi coloro che ancora giocano in Italia, come Taider e...

Simona Castellano

Gazzetta.it ricorda alcuni giocatori acquistati dall'Inter che in realtà non hanno lasciato alcuna traccia nel club nerazzurro, a partire dalla stagione dell'ultimo scudetto, esclusi coloro che ancora giocano in Italia, come Taider e Wallace. Ecco chi sono:  

RIVAS - Il primo nome iscrivibile alla lista è quello di Nelson Rivas, che in verità arrivò ben prima della stagione post-Triplete, restando dal 2007 al 2009 senza lasciare troppe tracce pur vincendo due scudetti. Poi, dopo la parentesi al Livorno, tornò per lasciarne ancora meno: una sola panchina in campionato, una sola presenza in 5 mesi con Benitez, 2 minuti in Coppa Italia contro il Genoa. Lui entrò e l'Inter prese pure gol. Andò al Dnipro in prestito (in campo all'esordio, poi mai più), oggi gioca nella Serie B colombiana, al Depor. E in un'intervista rilasciata a febbraio ha detto: "Mourinho è l'allenatore che ha segnato più di ogni altro la mia carriera". Sarà...

KHARJABenitez pretendeva rinforzi e andò via sbattendo la porta. A gennaio, quando già c'era Leonardo, dal Genoa arrivò Houssine Kharja che si presentò con due assist e un gol importante a Bari nelle prime due partite. Quando Leo lo tolse dal campo nella disfatta di Champions con lo Schalke, tuonò il tifoso vip Ignazio La Russa: "Non avrebbe dovuto". Leo, poi, lo mandò in panchina nella finale di Coppa Italia col Palermo. E a fine stagione Kharja andò alla Fiorentina. Poi, dopo Qatar e Ligue 2, è ripartito dalla Romania, Steaua Bucarest. Ma in estate aveva avanzato l'autocandidatura: "Sono pronto". Thohir non l'ha ascoltato.

ZARATE"Zarate era la nostra prima scelta: abbiamo fatto una grande operazione, si sposa con le caratteristiche del nostro allenatore (Gasperini, n.d.r.)". Moratti salutò con entusiasmo il colpo last-minute dell'estate 2011. Arrivò in prestito e a fine stagione tornò alla Lazio. Gasp non lo fece mai giocare titolare in tre partite, cioè finché rimase in panchina; Ranieri lo dimenticò spesso pure in tribuna, Stramaccioni lo schierò subito dal 1' e se conservò il posto per la stagione successiva il merito fu pure degli unici due gol in campionato di Zarate, tra cui quello decisivo al Cesena. Con Forlan doveva far dimenticare Eto'o, oggi in pochi ricordano che tra una guerra e l'altra con Lotito passò pure dall'Inter. Nel frattempo si è accasato al West Ham: a novembre segnò un gol meraviglioso su punizione. Almeno per un giorno si è fatto volere bene.

PEREIRA - Dieci milioni più bonus al Porto: alla fine è costato 11. Alvaro Pereira si prese pure la prima pagina della Gazzetta dello Sp0rt del 24 agosto 2012: "Bella Inter. E c'è Pereira!". C'è stato tanto in campo da quel giorno in poi: poco, a dire il vero, nel periodo migliore, quello delle sette vittorie consecutive di Strama che cominciarono con un suo gol al Chievo, l'unico della sua avventura nerazzurra. Mazzarri, invece, non lo vedeva e alla fine Alvaro andò via, prima al San Paolo, in Brasile, poi all'Estudiantes, in Argentina. Quest'estate il suo nome era ancora nelle pagine di mercato, tra gli esuberi. Verrà ricordato per aver rinvigorito la maledizione del terzino sinistro.ROCCHI"È' tornato al gol Rocchi e all'Inter erano tutti talmente increduli che hanno chiesto a Margheria Hack se questo era un evento scientificamente plausibile". Gene Gnocchi, sulle colonne della Gazzetta dello Sport dell'8 aprile 2013, ci scherzava su. Ma del resto acquistarlo forse non fu un'idea geniale: Strama cercava un vice-Milito e a gennaio arrivò un giocatore che nei cinque mesi precedenti aveva giocato tre spezzoni di partita alla Lazio ed era reduce dalla frattura a un piede. Alla fine, di gol, ne segnò 3. Era già sul viale del tramonto, ora lo sta percorrendo in Ungheria, al Tatabanya.