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Gerrard: “Sarà  addio emozionante. Lacrime? Spero di no! Istanbul? Sul pianeta…”

A due giorni dalla sua ultima, attesissima partita nel teatro di Anfield, davanti ai suoi magici tifosi, Steven Gerrard ha tenuto una conferenza stampa d’addio nel centro sportivo di Melwood. In estate, partirà per gli Stati Uniti per...

Dario Di Noi

A due giorni dalla sua ultima, attesissima partita nel teatro di Anfield, davanti ai suoi magici tifosi, Steven Gerrard ha tenuto una conferenza stampa d'addio nel centro sportivo di Melwood. In estate, partirà per gli Stati Uniti per cominciare la sua avventura con i LA Galaxy. Ecco quello che il capitano del Liverpool ha detto, in sala stampa, sui suoi storici e gloriosi 17 anni con i Reds

ADDIO AD ANFIELD - “Sto bene, non vedo l'ora di farlo. Non vedo l'ora di giocare la partita, voglio vincerla disperatamente. Voglio finire al top ad Anfield davanti ai nostri tifosi, fino alla fine della partita, quando avrò la possibilità di dire addio: sarà un momento emozionante”

17 ANNI - “Mi guardo indietro con orgoglio. Sono molto orgoglioso di quello che ho fatto qui, di tutti i trofei che ho vinto e di tutti i bei ricordi che ho. Non vincere la Premier League sarà una pecca, ma non c'è niente che io possa fare adesso. Si tratta di un rimpianto con cui andrò via, ma ho avuto modo di guardare al quadro più ampio. Crescere come un ragazzo che sogna di giocare per il Liverpool almeno una volta, ed essere seduto qui ora con 708 presenze con questa maglia, significa che ho raggiunto molto più di quanto pensassi all’inizio”

TANTA ATTENZIONE - “Sì, tanta attenzione sul mio addio ma io non sono fatto così, sono un po’ dispiaciuto nei confronti dei miei compagni per questa settimana. Naturalmente, tanta attenzione è rivolta su di me e sono sicuro lo sarà anche nel fine settimana, ma quando l’arbitro fischierà la concentrazione sarà massima sulla squadra, l’obiettivo sono i tre punti. Tutto quello che posso fare è chiedere scusa se ho attirato l’attenzione anche dei giocatori. Non è mai stata mia intenzione prendermi alcuna gloria. Mi rendo conto che in questo club è tutta una questione di squadra e dal primo giorno ho sempre cercato di tirare nella direzione giusta per la squadra. Purtroppo, in questo fine settimana è solo la normalità che dopo 17 anni l'attenzione ricada su di me. Mi scuso per questo”

LEGGENDA - “Io leggenda? No non credo. Per quanto mi riguarda, ho solo lavorato duro come potevo, cercando di fare del mio meglio. Ho amato ogni minuto in cui ho rappresentato questo club e questi tifosi. In ogni singola partita, ho cercato di fare del mio meglio. Sono le altre persone ad avere un opinione di te e a metterti in certe categorie. Loro ti mettono a confronto con i calciatori che sono passati di qui prima di te. Non c’è niente che tu possa fare in questo. Io cerco solo di essere il meglio possibile”

LACRIME - “Sabato sarà emozionante? Non lo so. Non ne ho la più pallida idea. Non so cosa sta per succedere alla fine di quella partita, quando avrà la possibilità di dire ‘goodbye’ per davvero. Ho temuto questo momento in un modo strano, perché giocare ad Anfield, di fronte ai miei fan, mi mancherà, mi mancherà tanto. Mi mancherà giocare con i miei compagni di squadra. Sarà emozionante, ma il piano è quello di provare a stare insieme, rimanere forte e cercare di evitare le lacrime. Se vedrete qualche lacrima? Spero di no!”

CARRIERA - “Se mi avessero detto, all’inizio della mia carriera che oggi avrei vinto quello che ho vinto, avrei afferrato certamente tutto con entrambe le mani. Se qualcuno mi avesse detto, quando avevo 8 anni, prima di iniziare a giocare per le giovanili, quando prendevo due autobus per essere ad Anfield, ‘Giocherai 708 partite per il Liverpool e vincerai trofei, anche con alcuni momenti bassi ma altrettanti alti’, bene io l’ avrei detto ‘Si ok, basta, basta così per me, me li prendo io’

ISTANBUL - “Ancora oggi, i peli sul collo mi si drizzano. E’ stata la notte più bella della mia vita. E’ il culmine di ogni calciatore, è la migliore coppa da vincere. Per come è successo, penso che passerà alla storia come la miglior finale di sempre nella storia della Champions League. Come capitano di quella squadra, non poteva esistere un uomo più orgoglioso sul pianeta, quella notte”

SALUTI - “Chi o cosa sarà più difficile salutare? Saranno i tifosi nel complesso. Mi hanno dato un sostegno incredibile dal primo giorno. Sono stati lì per me in tutto questo viaggio. Ho passato alcuni bassi davvero crudeli ed alcuni alti incredibili, ma il loro sostegno nei miei confronti non è mai cambiato. Potrebbero esserci un paio di persone che hanno cambiato la loro opinione su di me nel corso di questi 17 anni, e va bene, ma nel suo complesso, ad Anfield e in tutto il mondo, ho avuto un supporto incredibile. Sarà un addio emotivo. Proprio qui a Melwood, il personale e i giocatori con cui ho lavorato giorno dopo giorno, questo è quello che mi mancherà di più, così come giocare ad Anfield”