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Gianfelice Facchetti: “Dalla Viola vorrei Castrovilli. Futuro Inter? Io sicuro che Suning…”

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Le parole del figlio di Giacinto a FirenzeViola: "Mi auguro che la possibilità di un azionariato popolare diffuso per supportare chi rileverà la maggioranza del club sia l'unica strada da seguire"

Marco Astori

Intervenuto ai microfoni di FirenzeViola, Gianfelice Facchetti, figlio dell'ex presidente dell'Inter Giacinto, ha parlato così in vista della sfida di domani sera contro la Fiorentina.

Facchetti, cosa si aspetta della gara contro la Fiorentina?

"Da tifoso spero che l’Inter continui a fare bene. La partita con la Juve è stata affrontata nel modo migliorerà secondo me. Senza il pasticcio difensivo e il rigore dubbio, avremmo parlato di altro. Per il resto, non c’è stata discontinuità, Ci sono state prestazioni valide a gennaio, compresa quella di Coppa Italia contro la Fiorentina. Firenze non è mai un campo facile. Non essendoci il pubblico, forse, lo sarà di più. La Fiorentina ha due assenza delicate, Milenkovic e Castrovilli, ma è una squadra che ha ritrovato identità, lo ha dimostrato anche col Torino, gestendo la partita in 9 senza grossi problemi”.

C’è un giocatore viola in particolare che strapperebbe a Firenze?

“Lo dico da un po’, Castrovilli, che non mi dispiace sia squalificato (ride, ndr)”.

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Con la Viola torna Lukaku. Non pensa che l’Inter ne sia dipendente?

“Lo dicono i numeri. L’altra sera la squadra ha giocato, ma se su 49 gol, 20 li segna lui, qualcosa vuol dire. Non è un estero che se questa squadra avesse avuto un filo in più di concretezza, certe gare le avrebbe chiuse. È un anno strano per tutti e anche qui la squadra avrebbe avuto bisogno di qualche altro innesto che non c’è stato a causa della pandemia e del passaggio di proprietà”.

Intanto la questione cessione in casa Inter continua a far parlare...

"Sono sicuro che sia qualcosa che Suning non avrebbe mai voluto. La prospettiva non era questa. La pandemia e le decisioni del governo cinese, hanno portato a questo punto. La fortuna nel momento difficile è che gli estimatori non mancano, quindi credo che nel giro di pochi mesi si arriverà una soluzione. Dall'altro si pone una riflessione sul fatto che per una società di calcio essere in balia di fondi speculativi, espone a questi rischi. In questo senso, mi auguro che la possibilità di un azionariato popolare diffuso per supportare che rileverà la maggioranza del club sia l'unica strada da seguire. Garantirebbe sicurezza per il futuro".