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Giornale – Mancini, dov’è la dignità ? Nel derby è rimasto nudo e senza alibi

Tony Damascelli, sulle pagine del Giornale, si è scagliato contro Roberto Mancini per l’atteggiamento assunto nel post partita di ieri: “Sul finocchio e frocio siamo tutti d’accordo. Adesso vorrei parlare del dito medio mostrato...

Daniele Vitiello

Tony Damascelli, sulle pagine del Giornale, si è scagliato contro Roberto Mancini per l'atteggiamento assunto nel post partita di ieri: "Sul finocchio e frocio siamo tutti d’accordo. Adesso vorrei parlare del dito medio mostrato agli spettatori della tribuna di San Siro. E definire una «stronzata» la domanda sul caso Icardi, posta dallo studio di Mediaset, completando la riflessione con «le solite cazzate»? Come la mettiamo, signor Mancini? Dove sta la dignità? Dove lo stile? Mancini Roberto è una personcina tutto a posto, cappottino, fazzolettino, capello in ordine. Ma il moralista ha fatto pipì fuori dal vaso. Dicesi trance agonistica, stress da sconfitta, però un paio di tranquillanti sarebbero preziosi. Capita a chi insegna la buona creanza e poi fa il cafone appena ti distrai. Capita a questo allenatore che non lascia traccia se non nei conti delle società piuttosto che nel gioco delle squadre da lui allenate. Con o senza sciarpa, con o senza insulti, Mancini era questo da calciatore, bravo, elegante ma con il limite della superbia e della educazione con la quale molti avversari dovevano fare i conti. Nel derby Mancini è rimasto nudo, smascherato, senza alibi. Non c’entra l’arbitro, non c’entra il quarto uomo, non c’entra il vento, non c’entrano le domande dei giornalisti, forse lui preferirebbe i cortigiani. C’entra lui con i suoi errori, l’ennesimo cambio di formazione, la bocciatura di Icardi, un’organizzazione generale approssimativa. Cinque punti nelle ultime sei partite, due sconfitte acide, l’Inter le ha buscate in coppa dalla Juventus le ha ribuscate in campionato dal Milan e allora? Thohir sta in Indonesia, Moratti, purtroppo, non ha più la maggioranza delle azioni. Se si chiamasse Walter o Rudi lo avrebbero già impacchettato. Fine del derby, fine del bluff del Mancini Roberto, espulso dopo aver ripetutamente definiti «ridicolo» l’arbitro e i suoi assistenti. Ridicolo è l’aggettivo giusto ma autobiografico quando si lascia il campo mostrando il dito medio al pubblico".