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Morabito e l’affare sfumato Juve-Haaland: “Non errore ma un peccato. Marotta e Paratici…”

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Vincenzo Morabito, intervistato da Tuttosport, ha raccontato così la trattativa tra la Juventus e il Molde, il club nel quale giocava Haaland

Matteo Pifferi

Vincenzo Morabito, intervistato da Tuttosport, ha raccontato così la trattativa tra la Juventus e il Molde, il club nel quale giocava Haaland:

«Nei giorni scorsi, riguardando il mio archivio, ho ritrovato la mail del 3 novembre 2017 nella quale Cherubini, al tempo uomo mercato del vivaio, mi incaricò di mediare con il Molde. Si affidò a me consapevole delle mie conoscenze in Scandinavia e in particolare del mio rapporto privilegiato con Jim Solbakken e con Ole Gunnar Solskjaer, nel 2017-18 allenatore di Haaland nel Molde».

Se ripensa ai primi approcci bianconeri di quell’autunno 2017?

«Cherubini era molto deciso e convinto. Il giovanissimo Haaland era stato segnalato alla Juventus da Dodo Spinosi, il figlio di Luciano, ex giocatore bianconero e vice di Eriksson nella Lazio dello scudetto. Dodo Spinosi aveva un ottimo rapporto con un agente norvegese molto vicino al padre di Erling».

Il passo successivo?

«Cherubini andò in Norvegia diverse volte. E Haaland e il padre, nel dicembre 2017, furono ospitati a Torino qualche giorno per visitare il centro sportivo di Vinovo e assistere al derby d’Italia contro l’Inter. La famiglia e il ragazzo rimasero molto impressionati al punto che in pochissimo tempo arrivò l’ok per provare a intavolare una trattativa con il Molde».

La prima richiesta dei norvegesi?

«I dirigenti del Molde, seppur la Juventus in quel momento fosse l’unico top club ad aver fiutato il talento di Haaland, spararono una richiesta incredibile per un 17enne: 10 milioni! Però, visto che Haaland gradiva la destinazione bianconera, si dimostrarono disponibili a valutare una proposta più articolata. Cioè 2.5 milioni subito, comunque una cifra notevole per giovane che giocava in Norvegia, e il 50 per cento sulla futura rivendita».

La risposta del Molde?

«Erano scettici sulla rivendita, i norvegesi, sicuri che Haaland alla Juventus sarebbe rimasto a lungo trattandosi di un top. Tanto che, in alternativa, si valutava un premio per il Molde al primo rinnovo di contratto. Il 12 gennaio Solbakken si presentò in Italia per incontrare Cherubini. Ci trovammo all’hotel Westin Palace di Milano. Quando la società venditrice si muove, di solito è un buon segno.... Tutti, anche Paratici e Marotta, erano straconvinti dal punto di vista tecnico. I dubbi erano economici perché con il senno del poi è facile dire che 2.5 milioni sono pochi, ma investirli su un minorenne non è semplice. Non a caso la Juventus era l’unico top club in corsa. I bianconeri, pur di assecondare il giocatore che mirava a giocare fin da subito a livello di prima squadra e non in Under 23, provarono a imbastire una sinergia con il Genoa. Però...».

Però...

«Purtroppo, una settimana dopo l’incontro, la trattativa con il Molde si fermò perché la proprietà juventina ritenne fuori dai parametri del club un investimento da 2.5 milioni per un ragazzo del vivaio. Non è stato un errore, lo definirei più un peccato: succede spesso nel calcio. La Juventus fece davvero il massimo. Saltato l’affare con i bianconeri, Haaland, grazie a Raiola che poi è diventato il suo agente, si è trasferito prima al Salisburgo e in seguito al Borussia Dortmund».

Anche per lei, come per Marotta, Haaland è il più grande rimpianto?

«Lo metto nel podio, dietro ai trasferimenti sfiorati di Zidane alla Lazio e Iniesta al Milan».

Pensa che Haaland sia un treno passato definitivamente per la Juventus?

«Non solo per i bianconeri, ma per tutto il calcio italiano. Adesso, Fiorentina permettendo, il bomber ideale per la Juventus sarebbe Vlahovic».

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