In vista del derby di Milano che si giocherà domenica sera, a MilanNews.it è intervenuto Thomas Helveg, doppio ex della gara. Il danese ha sfogliato l’album dei ricordi, soffermandosi su una delle partite più belle per i rossoneri negli ultimi anni.
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Helveg: “Il 6-0 del derby match fantastico. Inzaghi sta lavorando bene, si vede che…”
In vista del derby di Milano che si giocherà domenica sera, a MilanNews.it è intervenuto Thomas Helveg, doppio ex della gara. Il danese ha sfogliato l’album dei ricordi, soffermandosi su una delle partite più belle per i rossoneri negli...
Stai seguendo il Milan? Come valuti queste prime gare con Inzaghi allenatore?
“Ho visto delle partite e devo dire che non mi dispiace per nulla. Ovviamente c’è sempre da lavorare ma credo che il Milan di Pippo stia già prendendo forma. Ed è la cosa più importante quando c’è un nuovo allenatore. Si vede già la mano di Inzaghi e pian piano la squadra migliorerà. Lui è un ex attaccante e si concentra soprattutto sulla fase offensiva, ma il lavoro deve essere fatto anche in difesa. In alcune gare non sono stati perfetti, c’è da perfezionarsi e sono fiducioso”.
Qual è stato il Derby più bello per te?
“E’ sempre una grande partita, con sua storia è un capitolo a sé. Non ricordo quanti ne ho giocati ma ricordo quello del famoso 6-0. E’ stata una partita fantastica, siamo partiti a mille abbiamo fatto la storia. Abbiamo goduto parecchio. Ogni palla che arrivava in area entrava in rete, una partita leggendaria. Le gare nei derby sono sempre intense e non sai mai in che direzione vanno. Non sono gare da prendere come le altre, può succedere di tutto. Al di là della classifica”.
Che ricordi hai della tua esperienza al Milan?
“Conoscevo già il calcio italiano, si sapeva che il Milan era una delle squadre più forti in Europa, ma ho un bel ricordo del primo giorno a Milanello. Ero molto teso ma sembrava di entrare in una casa, in una famiglia, c’era tranquillità, e questo mi ha rilassato. Sono rimasto sorpreso dell’aspetto positivo, poi col tempo ho avuto il piacere stare con tante persone fantastiche, dai camerieri ai colleghi. E’ stato davvero un periodo felice della mia carriera, mi rimarrà per sempre dentro. Il Milan è una vera famiglia, ai miei tempi si respirava quest’aria. Non so ora se le cose sono cambiate, ma per me è stato così”.
Senti ancora Galliani o qualche ex compagno al Milan?
“Con Galliani non mi sento molto, ma era molto presente quando stavo a Milanello. Ho contatti con alcuni della società e quando mi capita di essere a Milano vado a trovarli”.
Sei stato un esterno da giocatore, che futuro vedi per De Sciglio?
“E’ uno che ha qualità importanti, ha un vero talento. Si vede che c’è voglia, si impegna molto in campo. Poi ha i mezzi per farlo. Per giudicarlo al meglio dovrei seguirlo da vicino, però è un ragazzo interessante”.
Hai vinto uno scudetto con Zaccheroni, è stato lui l’allenatore più importante per te in Italia?
“Senza dubbio, ho avuto il piacere di essere allenato da lui prima a Udine, poi al Milan e l’ho ritrovato alla fine quando è arrivato all’Inter. E’ il mister che ho avuto più tempo, è stato lui ad insegnarmi più cose, forse perché l’ho avuto quando ero maggiormente disponibile a migliorarmi. Devo tanto a Zaccheroni, ha capito dove potevo giocare e dove potevo migliorarmi”.
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