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il Giornale – Il Pordenone costringe l’Inter ai rigori. Ecco perché Spalletti…

La capolista di serie A soffre e rischia grosso. E si salva solo dal dischetto grazie a Padelli

Francesco Parrone

Chiunque abbia visto la sfida di Coppa Italia contro il Pordenone avrà compreso perché Spalletti finora si sia fidato solo dei suoi fedelissimi; quel nucleo di 13/14 giocatori che non lo ha mai tradito e lo ha portato fino al primo posto in Serie A, con tanto di zero nella casella delle sconfitte. Secondo il Giornale il motivo è semplice: il divario con i comprimari è ampio e si vede. Il Pordenone ha portato i nerazzurri fino ai rigori che hanno sorriso alla capolista, che ha faticato molto contro l’entusiasmo e la forza di chi non aveva nulla da perdere; quella formazione veneta che a metà gara poteva davvero recriminare per uno 0-0 maturato dopo che Magnaghi aveva fatto tremare San Siro colpendo il palo al 31’; per l’ Inter le occasioni più ghiotte erano capitate a Karamoh, che si dimostrava però troppo giocoliere e poco realizzatore sotto porta. E Spalletti, infatti, ad inizio ripresa lanciava subito tre dei suoi fedelissimi, mandando in campo Brozovic (già 11 presenze in stagione) al posto di Pinamonti (una sola) nella disperata ricerca di maggiore qualità, di una scossa mai arrivata e di trovare soprattutto equilibrio in una squadra campata un po’ per aria; a metà ripresa poi gettava nella mischia anche Perisic (16 gare) per Karamoh (3), che intanto si era divorato in totale tre occasioni da rete, ed infine Icardi al posto di un inconcludente Dalbert.

Il risultato, però, era sbilanciare entrambe le squadre, con occasioni a ripetizione per Gagliardini, Nunzella e soprattutto Perisic, il cui errore su assist di Cancelo era da matita rossa sul quaderno. Onore al Pordenone, che ha giocato senza paura complicandosi la vita solo su errori propri e non sulle qualità degli avversari. I veneti hanno subìto nella ripresa il ritorno dell’Inter, nemmeno troppo veemente e convinto, ma solo dopo che Maza aveva mandato di poco a lato (53’) facendo tremare nuovamente una San Siro incredula del fatto che la prima della Serie A stesse pareggiando contro la quinta della Lega Pro. E pensare che l’Inter, nelle 19 gare casalinghe di Coppa Italiaprecedenti, aveva segnato sempre almeno un gol. A fermare Icardi, ai supplementari, anche il palo a Perilli battuto. L’aver portato i nerazzurri ai rigori e aver vissuto una serata di gloria è stato sicuramente il regalo più bello del Pordenone ai suoi quasi 4mila tifosi presenti sugli spalti. Spalletti dovrà riflettere su quanto accaduto a San Siro, perché la sua rischia seriamente di essere una coperta troppo corta. Ora sfida all’Udinese sabato ancora a San Siro e poi trasferta contro il Sassuolo, prima della sfida dei quarti di finale contro la vincente di Milan-Verona in programma questa sera: “Qualcuno dovrà mettermi in difficoltà” aveva chiesto Spalletti ai suoi. Sicuramente ci saranno riusciti, ma non nel modo in cui intendeva il tecnico di Certaldo.

(Fonte: Luca Talotta, il Giornale 13/12/17)

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