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Il mercato dei dispetti e delle piccole bagarre

La spending review imposta dai grandi presidenti di Serie A ha di fatto bloccato le importazioni (solo la Juve pensa ad un grande campione da prelevare all’estero), sovrastimato il Made in Italy ed esaltato i battitori d’asta. Mai viste le...

Lorenzo Roca

La spending review imposta dai grandi presidenti di Serie A ha di fatto bloccato le importazioni (solo la Juve pensa ad un grande campione da prelevare all’estero), sovrastimato il Made in Italy ed esaltato i battitori d’asta. Mai viste le comproprietà movimentare così il mercato, mai avevano alimentato un gioco al rialzo e azionato una serie di manovre di disturbo come quest’anno. È iniziato così il mercato dei dispetti, degli inserimenti a sorpresa nelle trattative, è divampata la rivalità tra le «grandi» per la gioia delle casse delle «piccole». La Juve inoltre si è avventata su Destro, una complicatissima situazione di mercato che già potremmo definire la spy story dell’estate. Con tempistiche diverse, ma senza che ci si avvicinasse alla soluzione, il giovane centravanti a metà tra Genoa e Siena ha scatenato la bagarre. Marotta ha incantato il Siena, strappandogli un mezzo sì, Preziosi invece lo aveva promesso a Moratti, aveva addirittura quasi comprato anche la metà dei toscani per restituire Destro a Milano, sponda nerazzurra, dov’era cresciuto.