Parola d’ordine «Niente follie». Lo dice il presidente Preziosi quando la partita con il Sassuolo è finita da pochi minuti. Una partita che benevidenzia quello che è il momento del Genoa, con problemi emotivi per sorridere. Gasperini deve fare i conti con l’emergenza, tra squalifiche (Perotti e De Maio), infortuni di lunga durata (Matri, Marchese, Tino Costa) e giocatori ceduti (Pinilla, Greco e Mussis). Un intervento sul mercato è necessario, soprattutto per quanto riguarda il sostituto di Matri e un puntello difensivo. Però la gara con il Sassuolo ha dato un po’ di respiro, l’emergenza offensiva c’è ma non tale da costringere la società a interventi azzardati. E l’indicazione che arriva dal vertice che va in scena negli spogliatoi tra il presidente Preziosi, il figlio Fabrizio, Gasperini e l’ad Zarbano è chiara: nessun azzardo, nessuna mossa precipitosa. C’è la necessità di prendere un attaccante e un difensore mancino (c’è il nome del paraguaiano Danilo Ortiz, passaporto comunitario, che però al momento non trova conferme; Bocchetti resta complicato) ma l’obiettivo è quello di non farsi prendere per la gola. Così ecco che per le ipotesi Borriello e Osvaldo arriva una frenata. Soluzioni che restano valide, soprattutto la prima, ma senza fretta. Di Borriello in particolare si tornerà a parlare nei prossimi giorni con Sabatini. Senza trascurare eventualità low cost, come il prestito last minute di Destro oppure un acquisto dall’estero tra i giocatori seguiti da tempo.
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IlSecoloXIX – Al Genoa serve un attaccante ma a gennaio nessun azzardo…
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L’altra indicazione che arriva dal vertice è che l’attaccante potrebbe arrivare anche dopo Napoli: al San Paolo il Genoa potrebbe presentarsi con il tridente già visto contro il Sassuolo. Così il presidente Preziosi: «Nonostante non avessimo il centravanti siamo riusciti a segnare tre reti, questo significa che il mister e la squadra hanno lavorato molto bene per sopperire a questa mancanza. Il gruppo oggi ha reagito bene alle difficoltà. Tutti ci criticavano perché facevamo rivoluzioni di mercato, quest’anno così non è stato. È ovvio che manca una punta, ci stiamo muovendo ma non possiamo fare pazzie. Ventotto punti nel girone di andata erano qualcosa che neanche sognavo. Non inseguiamo squadre locali o altro, il nostro unico obiettivo è quello di continuare a fare bene». L’attenzione al bilancio e alla solidità della società sono aspetti primari in questo momento. «La nostra situazione ci impone di fare sacrifici fino a giugno. La punta? Come detto, pazzie non ne possiamo fare, ma cercheremo di colmare questa lacuna. Abbiamo lavorato tre anni per mettere al sicuro la società e non possiamo metterla in pericolo solo per raggiungere le squadre davanti. La salvezza è vicina, il resto dovremo guadagnarlo. Milan e Inter stanno facendo fatica, al momento siamo davanti a loro e dobbiamo essere felici di quanto fatto fino ad oggi. Cercheremo di fare qualcosa di più quando le forze economiche ce lo permetteranno». Tradotto significa che a giugno il Genoa, attraverso alcune cessioni mirate, avrà la possibilità di autofinanziarsi e di poter fare nuovi investimenti.
Non significa invece che ci sarà l’arrivo di nuovi soci. Si va avanti con l’assetto affermatosi finora. Intanto il club rossoblù ha già preso Lazovic e Gakpé. «Due buoni giocatori, il nostro lavoro di scouting prosegue con Milanetto in Uruguay. Ci stiamo muovendo già in vista della prossima stagione», sottolinea Preziosi. Che fissa alcuni punti fermi. «Bertolacci non simuove. E Falque è un giocatore da cui ripartire per la prossima stagione. Sturaro? L’ho visto un po’ distratto ma del suo futuro ne parlerò con lui e con il mister». Gasperini, dal canto suo, ha detto: «Sturaro resta». La Juve si è fatta avanti per averlo subito, come ha confermato l’amministratore delegato Marotta. Il Genoa per ora frena, aspetta di capire quale potrà essere il futuro di Kucka. E,nel caso in cui decida di lasciar andare Sturaro, chiederà alla Juve un’adeguata contropartita economica, visto che in ballo ci sono diversi bonus.
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