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IlSole24ore: “Sette diagnosi per capire il vuoto di San Siro”

Direttamente dalla versione online del quotidiano “Il Sole 24 ore”, si tenta di capire per quali motivi lo stadio Domenica in occasione del Derby, non registrerà il tutto esaurito. Ecco quanto raccoglie fcinter1908.it: “La...

Alessandro De Felice

Direttamente dalla versione online del quotidiano "Il Sole 24 ore", si tenta di capire per quali motivi lo stadio Domenica in occasione del Derby, non registrerà il tutto esaurito. Ecco quanto raccoglie fcinter1908.it: "La diserzione degli stadi italiani è ormai fatto endemico e semmai a far notizia è che siano coinvolte anche le grandi sfide. Che sta succedendo?Al capezzale dell'infermo si sono ritrovati numerosi sapienti e le diagnosi emesse sono più d'una.

1) Troppe partite e prezzi troppo alti e le tasche dei tifosi non sono una cornucopia. Secondo il sondaggio proposto per la Gazzetta da Ludovico Mannheimer, più della metà degli italiani appassionati di calcio nell'ultimo anno non ha messo piede in uno stadio e i "disertori" indicano nel costo del biglietto la ragione principale.

2) Le tv la fanno da padrone. Sborsano il denaro che mantiene i club, impongono i calendari degli incontri, ma soprattutto il modo di vivere il calcio: alla moviola, vivisezionato, tanto che calciatori e allenatori confabulano mascherando labbra e paiono uscire da un altro pianeta. In realtà sono e da tempo su un altro pianeta. Il piacere di stare allo stadio, vivere la partita in diretta, con tutte le limitazioni, è un lusso per vecchi appassionati: chi ha segnato il gol?

3) Gli stadi, anche San Siro non è del tutto indenne, sono luoghi inospitali, per lo più vecchi e decrepiti, in attesa della miracolistica legge che sta sempre per arrivare e non arriva mai.

4) Gli ultras restano in molte arene i veri padroni del vapore, a dispetto di giuramenti contrari. I supporter juventini, ultimo caso, sono irati con la società che ha impedito loro di srotolare i bandieroni su posti occupati da regolari prenotazioni. Si leggano in proposito eloquenti lettere inviate ai giornali. In discussione non sono canti e cori d'incitamento o, come sostiene qualche demagogo, la scelta di un pubblico elitario, ma il diritto di godere dello spettacolo. Sì, proprio come a teatro.

5) Il fattore rischio è comunque troppo alto per portare bimbi e famiglie. La pericolosità dell'ambiente è la ragione per cui non si reca allo stadio Il 19% degli intervistati. E' l'insicurezza, anche solo percepita, a far danno.

6) Di conseguenza non funziona la legge della domanda e dell'offerta. Stadi più sicuri e più comodi, senza barriere divisorie, più facili da raggiungere, farebbero sopportare anche prezzi più alti. Le stesse modalità d'acquisto dei biglietti sono ritenute troppo complicate. Prima ancora di negozi, bar e ristoranti, gli spettatori vorrebbero sentirsi a casa loro.

7) I ripetuti richiami agli esempi di Germania, Inghilterra, Spagna diventano vuoti esercizi se non si fa nulla per modificare nel profondo la situazione attuale. Solo la Juventus ha messo in atto in Italia i buoni propositi, ma i problemi della società bianconera nel proprio impianto dicono quanta strada resti da percorrere e che non sia solo questione di strutture. Non sono pochi i tifosi di Inter e Milan che si dicono entusiasti di avere uno stadio della loro squadra, a patto che sia San Siro e che siano i dirimpettai a sloggiare.