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Insulto non omofobo, Sarri rischia due turni. Anche Mancini fermo…

Ancora bufera sul caso Sarri e le parole omofobe rivolte a Mancini martedì scorso durante Napoli–Inter. Secondo quanto riferisce La Gazzetta dello Sport, per il verdetto del giudice Giampaolo Tosel che è atteso in giornata, si può...

Francesco Parrone

Ancora bufera sul caso Sarri e le parole omofobe rivolte a Mancini martedì scorso durante Napoli-Inter. Secondo quanto riferisce La Gazzetta dello Sport, per il verdetto del giudice Giampaolo Tosel che è atteso in giornata, si può  prevedere un’ammenda (e più) prevista per la normale condotta ingiuriosa ai quattro mesi (almeno) di inibizione (e una multa tra 10 e 30mila euro) con cui viene sanzionato un comportamento discriminatorio.

Ma come come verranno valutati i «frocio» e «finocchio» riferiti da Roberto Mancini? L’articolo 11 del codice di giustizia sportiva, al comma 1, recita che "... costituisce comportamento discriminatorio, sanzionabile quale illecito disciplinare, ogni condotta che, direttamente o indirettamente, comporti offesa, denigrazione o insulto per motivi di razza, colore, religione, lingua, sesso, nazionalità, origine etnica...".

Per il giudice sportivo è pacifico che Sarri abbia insultato Mancini. Lo dicono gli atti che gli sono stati inviati ieri mattina da Napoli. Lo ha scritto il quarto uomo, il signor Di Bello, nel proprio referto. Lo conferma la relazione degli ispettori federali che al termine della gara hanno raccolto le deposizioni di Sarri (che ammette) e Mancini. L’offesa c’è stata e una sanzione arriverà. Ma Tosel non crede che il tecnico del Napoli abbia scelto quegli epiteti con l’intento di discriminarlo sessualmente, anche perché, fino ad outing contrario, Mancini non è omosessuale. Quindi, Tosel ritieneche quei termini Sarri li abbia scelti, maldestramente certo, ma «solo» per insultare il collega dell’Inter, senza l’aggravante omofoba.

Di conseguenza (e codice alla mano), dai quattro mesi per comportamento discriminatorio, che andrebbero scontati in tutte le competizioni, si scenderà ad un massimo di due giornate, da scontarsi esclusivamente in coppa Italia (la prossima). Anche Mancini, espulso, sarà fermato: un turno. Questo sarà il verdetto di Tosel, al giudice sportivo non interessa, lui avrà applicato il codice in base alla propria interpretazione tecnica, senza curarsi, giustamente,né dell’aspetto politico della vicenda (con le relative pressioni che saranno arrivate sulla sua scrivania), né del tam tam mediatico che subito ha generato.

Per Tosel la vicenda Sarri-Mancini si chiude oggi. La Figc aspetta di leggere il suo verdetto prima di capire se e come muoversi. Con la consapevolezza, però, che i margini di manovra sono ridottissimi: contro le decisioni del giudice sportivo possono presentare reclamo alla Corte sportiva d’appello solo le società e i loro tesserati che hanno partecipato alla gara incriminata.

Ultima parola tuttavia, potrebbe spettare al presidente federale Tavecchio. L’articolo 33 (al comma 4) del codice di giustizia sportiva conferisce al presidente federale, anche su segnalazione dei presidenti delle leghe, il potere di presentare reclamo. Cioè, Tavecchio potrebbe appellarsi perché insoddisfatto delle due giornate di squalifica comminate a Sarri per il «frocio» e il «finocchio» dati a Mancini.