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Scudetto? Lo decidono i bomber. L’Inter fatica, ma i numeri premiano Inzaghi

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Milan, Napoli e Inter sono rimaste a giocarsi il titolo. Il passo falso del Milan col Bologna ha avvicinato le inseguitrici e ora saranno decisivo gli attacchi. 

Andrea Della Sala

Milan, Napoli e Inter sono rimaste loro tre a giocarsi il titolo. Il passo falso del Milan col Bologna ha avvicinato le inseguitrici e ora saranno decisivo gli attacchi.

"Se a 7 giornate dalla fine la Serie A non ha ancora un padrone, è perché nessuno dei tre candidati allo scudetto — il Milan orfano delle migliori gesta di Ibrahimovic e Rebic, il Napoli un po’ troppo appeso a Osimhen, l’Inter dipendente dall’altalena di Dzeko e Lautaro — risulta adeguatamente provvisto della materia prima: il gol. La capolista ha segnato 56 gol in 31 partite, alla media di 1,81, ma nelle ultime 10 per 6 volte non ne ha fatto più di uno ed è incappata negli 0-0 con Juventus e Bologna. Mancano i gol di Ibra, Kessié e Rebic", sottolinea Repubblica.

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"Il miglior attacco del Napoli è stato finora la difesa: la meno battuta della Serie A con appena 23 reti subite in 31 giornate. Ma è stata l’emergenza a spingere sulla strada del pragmatismo Luciano Spalletti, che vanta il terzo reparto offensivo del campionato (56 reti come Milan, Sassuolo e Verona) alle spalle dell’Inter e della Lazio ed è stato bravo a trasformare il suo gruppo in una cooperativa del gol, per supplire alla lunghissima assenza per infortunio del suo capocannoniere: Victor Osimhen".

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"L’Inter ha il migliore attacco della A. Ma delle 63 reti, solo 14 le ha segnate nelle 11 gare del ritorno. Poco più di una a partita, la metà rispetto all’andata. A parte il calendario, che da gennaio ha messo i nerazzurri di fronte a 7 delle 10 migliori difese del campionato, è significativo come manchino i gol delle punte. I nerazzurri, col Sassuolo, sono gli unici ad avere 2 attaccanti nella top ten dei marcatori: Lautaro è quinto a quota 14, Dzeko ottavo a 12. Ma nel 2022 il “Toro” ha segnato 3 gol, tutti con la Salernitana, alla quale 2 ne ha fatti il bosniaco, nel 2022 fermo a 4 totali. Aggiungendo il centro di Sanchez col Torino, il contatore si ferma a 8. Correa è a secco da novembre e Caicedo, arrivato a gennaio, è a zero. «Mi preoccuperei se non ci fossero occasioni», dice Simone Inzaghi. I numeri gli danno ragione. La sua squadra tira più di tutti, con 506 tentativi, e più di tutti verso la porta, con 192 palloni nello specchio. È prima per assist, 42, per cross utili, 238, e per palloni toccati in area avversaria, 944. Le medie del 2022 non sono troppo distanti dall’autunno scorso. «Tutti gli attaccanti hanno periodi no, anche mio fratello», ha detto Inzaghi. E c’è da scommettere che se avesse Pippo in rosa qualche minuto nel finale glielo farebbe fare", chiude Repubblica.

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