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Inter, firmati i protocolli con cinque realtà  sociali…

San Siro assolato, una folla di turisti al Museo, altri che fanno il tour dello stadio guardando qualcuno che in campo tira qualche calcio a un pallone nerazzurro. É l’atto finale di questa mattina, dedicata a siglare i protocolli che...

Eva A. Provenzano

San Siro assolato, una folla di turisti al Museo, altri che fanno il tour dello stadio guardando qualcuno che in campo tira qualche calcio a un pallone nerazzurro. É l'atto finale di questa mattina, dedicata a siglare i protocolli che legano l'Inter a cinque realtà sociali, cittadine e internazionali. Perchè anche se sei responsabile di enti, ti sei creato realtà fondamentali per la comunità, il prato di San Siro attira come una calamita. Quel 'qualcuno' sul campo rappresenta UISP, CSI, Casa della Carità, Comunità Nuova ed Emergency: sono i partner che per i prossimi due anni avranno l'appoggio dell'Inter.

Milly Moratti definisce 'un tavolo di amici' quello dove si firma, e davvero sono interventi che il club nerazzurro conosce bene. Si va dai vent'anni passati a fianco di Emergency, alle iniziative più recenti, come la Junior Tim Cup. Agire, per promuovere lo sport come mezzo educativo, oppure come nel caso della Casa della Carità di don Virginio Colmegna, per farne un modo per stare insieme, questo è l'obiettivo.

Su due punti tutti sono d'accordo: utilizzano un paradosso, la dichiarata volontà di sparire, che vorrebbe dire aver trovato una soluzione alle problematiche giovanili, alle esigenze negate di aggregazione, alla paura dello straniero o del diverso. E il secondo punto è che nella attuale situazione avere due anni di certezza nerazzurra è sentirsi sollevati, in una fase in cui la richiesta di aiuto è aumentata e il sostegno esterno è diminuito.

L'Inter prosegue per la sua strada di impegno, i bambini rom che Inter Campus segue al Parco Lambro lo sanno. Fa riflettere che a Milano ci sia bisogno di Inter Campus, così come fanno pensare le parole di Cecilia Strada, presidente di Emergency.'Lavoriamo anche in Italia, a Palermo e a Marghera abbiamo due ambulatori, e abbiamo dato vita ad altri ambulatori mobili sul territorio. Credetemi, prima avevamo richieste dagli stranieri, adesso sono tanti gli italiani che ricorrono a noi. E impressiona sentire un anziano che ci dice, siete la mia ultima possibilità'. 

Attraverso il calcio si può fare molto, insegnare, comunicare, curare, per tornare a sorridere.