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Inter, Icardi-Dybala nata da una provocazione. Quando Marotta lo portò alla Juve voleva…

Icardi-Dybala, quando una provocazione fa mercato

Marco Macca

Quella del direttore sportivo della Juventus Paratici ("Vedremo a giugno cosa farà Icardi") sembrava solo una provocazione, forse un filo 'arrogante', di certo avventata per il nome e il club (l'Inter) coinvolti. Quella stessa provocazione, a cui è seguita la pronta risposta di Marotta ("E noi vedremo cosa farà Dybala"), potrebbe anche essere stata la miccia ad aver acceso una delle trattative di mercato più clamorose degli ultimi anni. Scrive il Corriere dello Sport:

"Da una provocazione spesso sono nate, e si sono sviluppate, trattative di mercato. La provocazione spesso appartiene a una logica. E se proprio dobbiamo dirla tutta la logica è incorporata in simile incastro: Icardi alla Juve, Dybala all’Inter. In questo modo Paratici completerebbe un inseguimento (lo ha detto lui) appena abbozzato la scorsa estate. Mentre Marotta e Ausilio avrebbero il sostituto ideale, con rispetto per gli altri candidati. A patto che Dybala faccia il centravanti, non il trequartista e neanche il mediano aggiunto. Quando Marotta lo portò alla Juve strappandolo al Palermo e stoppando il disperato tentativo firmato Berlusconi-Galliani, nella sua testa c’era il “nove classico” in grado di garantire 20 gol a stagione. E con i numeri ci saremmo, controllateli, se poi non fossero subentrate le paturnie tattiche, i depistaggi lontani dalla porta, le panchine con qualche risalita (...). Sia chiara una cosa: anche se gioca poco, oppure fuori ruolo, oppure con entusiasmo non al top, Paulo viene considerato il centravanti perfetto. In Italia, all’estero, ovunque, dalle big, dalle tre o quattro di primissima fascia (Real in testa). Magari dalle stesse che sperano, tifano, immaginano o vorrebbero una rottura definitiva con la Juve".

(Fonte: Corriere dello Sport)

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