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Inter, il ballottaggio Icardi-Lautaro non ti fa bene. L’attacco nerazzurro si è perso per strada

Il tecnico dell'Inter Spalletti deve cercare di sistemare la fase offensiva

Andrea Della Sala

Se la difesa dell'Inter è blindata e fornisce sempre prestazioni positive, lo stesso non si può dire del reparto offensivo. La squadra nerazzurra fatica a trovare la via del gol e gli attaccanti vivono un periodo di lunga astinenza. E l'alternanza tra i due attaccanti sembra peggiorare la situazione in zona gol.

"Nelle ultime cinque gare il centravanti di ruolo dell’Inter non ha segnato e allungando la serie a sette partite, di gol se ne registra solo uno, quello di Maurito su rigore a Marassi contro il Genoa il 3 aprile. E i risultati della squadra nerazzurra, di conseguenza, riflettono questa astinenza sotto porta con zero reti segnate a Lazio, Atalanta e Udinese, una a Roma e Juventus. Per ritrovare un gol di Lautaro bisogna tornare al 17 marzo, su rigore nel derby. Dunque, gli ultimi due gol segnati dalla punta titolare dell’Inter in campionato, sono arrivati dal dischetto: Martinez non segna su azione dal primo marzo a Cagliari, Icardi addirittura dal 2 dicembre a Roma. Se non è una crisi del gol, è comunque qualcosa di molto simile. L’Inter, grazie alle 5 reti di Nainggolan, in questo campionato ha avuto un contributo maggiore sottoporta dai suoi centrocampisti, ma ha perso moltissime reti dai suoi attaccanti principali. Perisic è sceso dalle 11 marcature della stagione scorsa a 7 in quella attuale: per altro solo negli ultimi due mesi, in concomitanza con il caso del suo “nemico” Icardi, si è destato realizzando 4 delle sue reti totali. Ma il calo di Perisic, tutto sommato, è stato bilanciato dalle 8 reti che hanno messo insieme Politano e Keita: i due hanno segnato 4 gol a testa, indubbiamente ci si aspettava sulla carta un contributo maggiore, ma il dato è positivo se si pensa che nella scorsa stagione attaccanti esterni e di scorta- Candreva, Eder, Karamoh e Pinamonti - ne segnarono 4 in tutto", spiega Tuttosport.

"Il problema è se si confrontano le due stagioni relative ai gol del centravanti. Icardi un anno fa non aveva un alter ego, giocava sempre (34 gare su 34 da titolare, 4 saltate per infortunio) e segnò 29 reti, 27 fino alla 35ª giornata. Oggi Maurito è fermo a 10 e il dato sale a 16 se si aggiungono i 6 gol di Lautaro, due dei quali arrivati quando in campo c’era anche Icardi. Dunque ben 13 reti in meno. E il dato crolla se si prende in esame il solo 2019: 1 gol Icardi, 3 Lautaro per un totale di 4 sui 21 realizzati dall’Inter, ovvero il 19% delle marcature totali. Dodici mesi fa, dal gennaio 2018 alla 35ª giornata - stesso numero di gare in campionato, sedici -, Icardi realizzò 10 gol sui 24 dell’Inter per una percentuale del 42%. Un anno fa quei gol di Icardi furono decisivi per inseguire il sogno Champions (l’argentino ne segnò 2 nelle ultime tre gare), i non gol di oggi stanno invece rallentando la corsa dell’Inter, rimandando e mettendo in bilico il pass per la qualificazione alla coppa più importante", continua il quotidiano.

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