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Inter, Inzaghi vuole 100 gol: con Lukaku e Lautaro chili e fantasia per lo Scudetto

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I numeri dell'attacco nerazzurro e l'obiettivo quota 100 prefissato dal tecnico Simone Inzaghi per centrare lo scudetto

Alessandro De Felice

L'obiettivo è un bottino da record per centrare il 'Tricolore'. "La speranza è quella di raggiungere i 100 gol" ha dichiarato Simone Inzaghi. 16 in più rispetto alla passata stagione, terminata con i nerazzurri come miglior attacco del campionato.

Quota 100 è stata raggiunta sette volte nel girone unico, ma solo in quattro occasioni è valsa lo scudetto: Torino 1947-48 (125 gol) e 1946-47 (104), Juve 1949-50 (100 tonde) e poi Milan che, proprio in quella copiosa stagione 1950-51, vinse lo scudetto segnando 107 volte (esattamente quanto l’Inter e 4 in più della Juve).

Il miglior attacco non è, dunque, garanzia di scudetto: "Siamo a poco meno del 50%, per la precisione 40 volte su 90 segnare più gol degli altri ha dato il tricolore".

La Gazzetta dello Sport riavvolge il nastro:

"L’ultima volta che l’Inter ha messo su la doppietta, miglior attacco-scudetto, è stato nel 2006-07, con Roberto Mancini in panchina".

Lukaku e Lautaro, ma non solo...

"Oggi Lukaku e Lautaro sono due piloti alla pari dentro alla stessa scuderia. Nel senso che l’Inter, questa Inter, non è pensata solo intorno a Romelu, non concentra il suo gioco esclusivamente sul belga come faceva fino a due stagioni fa. Oggi Lautaro ha uno status pari a quello di Lukaku, non fosse altro che per il grado di maturazione raggiunto. E con un dato che non può essere sottovalutato: mai l’argentino ha chiuso un torneo con una quota gol inferiore alla stagione precedente".

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La 'Rosea' aggiunge:

"La panchina costruita a misura di Inzaghi rischia di fare la differenza ed anche in questo caso le parole di Simone vengono in soccorso: «Si gioca in 16...», ha ammesso dopo averne fatto tre allo Spezia ed essersi goduto l’apporto di cinque panchinari. L’ultimo gol, poi, è sembrato un manifesto di stile: lo hanno confezionato Gagliardini, Dzeko e Correa, tre che la partita l’avevano iniziata tra le riserve. Se si aggiunge pure quel golletto di pancia in Salento di Denzel Dumfries, che ha salvato il battesimo nerazzurro in A, il concetto si fa ancora più chiaro: l’olandese era riserva fino al 67’, ma ha risolto all’ultimo soffio. Insomma, Simone quest’anno sembra essere più incisivo dalla panchina".

Per arrivare alla simbolica quota 100, non basterà comunque soltanto l'apporto degli attaccanti:

"La Lu-La titolarissima, ma pure la coppia di riserva bosniaco-argentina. Simone si tiene stretto il suo gioco corale, arioso e a tratti pure spettacolare, con qualche adattamento dovuto alla presenza là davanti di Lukaku, una calamita per molti palloni. Del resto, il tecnico sa di poter colpire con molte altre armi, dagli inserimenti delle sue mezzali creative (con lo Spezia ha segnato la via la rete del 2-0 di Calhanoglu) allo strapotere fisico in campo e, soprattutto, sulle palle inattive".

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