C'è la stanchezza di un viaggio, l'orologio che mente. Ti dice che ti trovi sei ore indietro, il tuo corpo fa lo stesso. Ma quando si arriva all'aeroporto di Washington vedi subito che sei in un altro mondo. Che solo apparentemente sembra lontano. È il mondo a stelle e strisce, quello che hai sempre visto davanti alla tv. Prendi il bus e cammini per la città. Riconosci la Casa Bianca e tutti gli altri monumenti. Li hai visti nei film, li hai ascoltati trasportati in musica e parole che canticchi a memoria. Sei nel cuore degli Stati Uniti. E quando l'Inter arriva alla Catholic University, succede qualcosa. Succede che il mondo lontano, quello delle pellicole e delle canzoni, è lì davanti a te. Vicinissimo. Ed ha due colori bellissimi: il nero e l'azzurro. Fa caldo a Washington, ma ancora più calda è l'accoglienza dei tifosi d'oltre oceano. Sono tanti, sono sorridenti e hanno sfidato la temperatura e l'umidità per vedere il team di Mazzarri per l'International Champions Cup. Subito arrivati e subito allenamento. In una delle più prestigiose università dello stato. Qui, Papa Benedetto XVI è venuto in visita nel 2008 e qui Papa Francesco arriverà l'anno prossimo, di questi tempi. Una struttura enorme, proprio come gli spazi che la circondano. I tifosi, poi, a due metri dai loro campioni preferiti. E allora non è difficile vedere capitan Ranocchia salutare dei piccoli nerazzurri o Mauro Icardi che poco prima di partire ha dichiarato che "perdere non piace a nessuno". Il giusto spirito, certo. Che viene trasmesso e che ha una risonanza maggiore soprattutto qui. Patria della cultura sportiva e del fair play. C'è stanchezza, è vero. Ma c'è soprattutto la soddisfazione di esserci. Insieme. Come i fratelli del mondo che sono l'Inter. E in questo caldo pomeriggio americano ne abbiamo avuto l'ennesima prova.
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Inter sbarcata negli USA. Quanto affetto a Washington. Nonostante il caldo…
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