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GdS – Inter lenta ed Eriksen oscurato, ma De Vrij e Bastoni in 4′ spengono le polemiche.

Non una grande Inter in quel di Parma, la squadra di Conte subisce il contropiede dei gialloblù ma nei minuti finali trova la vittoria

Andrea Della Sala

Dopo il rocambolesco pari col Sassuolo, altra partita non troppo tranquilla per l'Inter a Parma. La squadra di Conte va sotto, subisce il Parma e quando sembra che la sconfitta sia ormai il risultato più probabile, ecco che i nerazzurri la ribaltano con due colpi di testa e si prendono i tre punti. Vittoria importante perché consente di tenere l'Atalanta distante 4 punti.

"Il successo dei nerazzurri ha dell’incredibile perché fino al momento del gol del pareggio di De Vrij (casuale dopo un tocco di Lautaro, sempre di testa) è il Parma a meritare di più. In 4’ l’Inter si esibisce in una rovesciata che spegne le polemiche già pronte ad affiorare dopo la prestazione, non certo esaltante, del Tardini. Già, perché l’Inter barcolla fin dai primi minuti. Il centrocampo viene saltato e per gli attaccanti del Parma, a tu per tu con i difensori, è come fare una scampagnata. Gervinho si diverte contro D’Ambrosio, Kulusevski ipnotizza Godin e solo De Vrij, di forza, regge il confronto con Cornelius", analizza La Gazzetta dello Sport.

"Il piano studiato da Antonio Conte, che, squalificato, osserva impotente dalla tribuna, salta subito. Il collega e amico D’Aversa piazza Scozzarella su Eriksen, a uomo e a tutto campo, e la mossa ricorda molto il Furino o l’Oriali che mordeva le caviglie di Rivera, con la differenza che Eriksen non è Rivera e dunque l’Inter patisce parecchio. Manca luce, non c’è nessuno che abbia un’idea, la manovra procede orizzontale e il pallone finisce sulle fasce dove Candreva (a destra) e Biraghi (a sinistra) scodellano cross su cross. Così, incapaci di costruire qualcosa che non sia un tiro da fuori (Lautaro in principio), i nerazzurri si spazientiscono e concedono al Parma l’arma che preferisce, il contropiede. Il ritmo dell’Inter è troppo lento per creare problemi. E soprattutto una grande squadra non può avere in mano soltanto una chiave per aprire le gare: se Eriksen viene cancellato, ci dovrà pur essere un altro modo (che non siano i traversoni dalle fasce) per raggiungere Lautaro e Lukaku", aggiunge Gazzetta.

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