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Inzaghi ha molte soluzioni: le contromosse dei rivali non sempre funzionano. Il prossimo passo…

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La rivoluzione estiva ha consegnato a Simone Inzaghi una rosa con più alternative, sia in difesa che sugli esterni

Rispetto a cinque mesi fa, l'Inter è cambiata molto. In finale di Champions League i nerazzurri potevano contare su Onana, Brozovic, Lukaku e Dzeko. La rivoluzione estiva ha consegnato a Simone Inzaghi una rosa con più alternative, sia in difesa che sugli esterni. E a una coppia gol come Lautaro-Thuram, che in 11 partite ha messo il piede (o la testa) in 16 gol e 9 assist tra A e Champions.

"Così le contromosse di chi sta dall’altra parte aumentano: se funzionano, possono rappresentare una svolta, altrimenti sperimentare qualcosa contro l’Inter senza raccogliere nulla, va messo in conto. Ivan Juric sabato con il suo Torino si è presentato per la prima volta con due centrali di difesa, godendosi per quasi un’ora il miglior calcio di quest’anno della sua squadra. Così ha bloccato i rifornimenti nerazzurri dalle fasce, indebolendo anche il centrocampo di Inzaghi, sotto ritmo", sottolinea il Corriere della Sera.


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"L’infortunio di Schuurs e l’ingresso di Dumfries, Carlos Augusto e Frattesi hanno stravolto la partita, ma per l’Inter non è sempre andata così. Le marcature a uomo del Sassuolo su Calhanoglu, Barella e Mkhitaryan sono state un inedito che ha costretto l’Inter a muoversi in una sorta di palude, che è costata l’unica sconfitta. Quella volta lo svantaggio arrivò prima dei cambi, poco efficaci. Ma non è stata l’unica pagina su cui soffermarsi a riflettere, perché anche il Bologna e la Real Sociedad hanno ingabbiato il trio di cervelli interisti".

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"Nella super sfida della quarta giornata Pioli cercò di sorprendere Inzaghi portando Calabria dentro il campo. Altrettanto inutili, ma più estemporanee le mosse di Ranieri, Andreazzoli e Sousa per provare a limitare l’Inter. Lo stesso è accaduto col Benfica, che si presentò con Neres finto centravanti per provare a stanare i tre centrali. Anche in quel caso la mossa ha retto solo un’ora, perché la ripresa dell’Inter spesso fa la differenza. Ma il prossimo passo è schivare le trappole fin da subito".

(Corriere della Sera)

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