Il caso Allegri-Bonucci si era tutt'altro che ricomposto, dopo la lite tra tecnico e giocatore in mondovisione. Come spiega Repubblica, "man mano che il tempo passa, emergono nuovi elementi che raccontano come la Juve sia arrivata vicinissima a un punto di rottura e come il furibondo alterco tra l'allenatore e uno dei suoi giocatori più carismatici abbia rischiato di mandare all'aria un anno di lavoro e di cambiare per sempre i connotati della squadra dei cinque (quasi sei) scudetti di fila. Allegri, infatti, era pronto a presentare le dimissioni se la società non avesse sottoscritto, come poi ha fatto, la decisione di spedire Bonucci in tribuna in una partita delicata, fondamentale, come quella con il Porto. Le dimissioni le ha minacciate, in qualche modo: "Bisogna prendere un provvedimento esemplare. Se non siete d'accordo che mercoledì Bonucci vada in tribuna, sono pronto ad andarmene", è il senso di quello che l'allenatore ha detto a Marotta e Nedved nella mattinata di sabato scorso, quando i due dirigenti, all'indomani degli insulti pubblici durante Juventus-Palermo, si erano recati a Vinovo per ricomporre il dissidio. Senza riuscirci, però. Bonucci è rimasto sulle sue posizioni. Allegri pure. Ma Allegri, in relazione a Bonucci, rappresenta l'autorità. È il suo capo diretto. E quell'autorità andava ribadita".
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Juventus, furia Allegri: “O mandate Bonucci in tribuna o io me ne vado”
Tutt'altro che ricomposta la frattura tra Bonucci e Max Allegri alla Juventus
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