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L’Inter punta al terzo posto? Difficile ma…

Sia chiaro nessuno all’Inter ne parlerà in pubblico in ossequio alla filosofia di “un passo alla volta”, ma l’avvento di Stramaccioni in panchina, il nuovo entusiasmo dopo la vittoria sul Genoa e le contemporanee sconfitte...

Riccardo Fusato

Sia chiaro nessuno all'Inter ne parlerà in pubblico in ossequio alla filosofia di "un passo alla volta", ma l'avvento di Stramaccioni in panchina, il nuovo entusiasmo dopo la vittoria sul Genoa e le contemporanee sconfitte di Udinese e Napoli hanno riaperto una piccola speranza per raggiungere il terzo posto. Il traguardo è difficile se non impossibile ma non è un ipotesi poi tanto assurda. Mancano otto partite, ci sono 24 punti in palio, e la distanza dalla Lazio è di sette punti. L'aritmetica, che è di maniche larghe, lascia più di una speranza. Il buonsenso ne riduce il numero, ma non la cancella.

Ma ci sono una serie di fattori che lasciano pensare che sia un miraggio e nulla più; l'Inter no è quarta m asettima, quindi non bisogna recuperare punti solo alla Lazio ma anche ad altre tre squadre che la precedono,  Napoli a +4 (48 contro 44), Udinese a +4, Roma a +3.

Poi c'è il problema degli scontri diretti per un eventuale arrivo alla pari, sono negativi con Roma e Napoli, da definire nelle gare di ritorno (entrambe in trasferta) con Udinese e Lazio. Solo con la squadra di Reja al momento i nerazzurri sono avanti (2-1 a San Siro), l'Udinese ha espugnato il Meazza (0-1).

Ultimo problema ma non meno importante è la storia dei recenti campionati. Il terzo posto si centra almeno a 70 punti Ora, anche vincendole tutte l'Inter arriverebbe a 68. Possono bastare? Forse, visto che la concorrenza pare meno agguerrita che in passato.

Quarto, e ultimo ostacolo: la versione 2011-12 dell'Inter ha più volte dimostrato di non essere affidabile come una vettura tedesca. E qui anche una sbandata può essere fatale.