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La battaglia di Pesoli: sciopero delle fame e catene e comincia a sentirsi male

La Disciplinare lo ha condannato a tre anni. L’ex giocatore del Siena Emanuele Pesoli ritiene inaccettabile la sentenza e da due giorni si è incatenato davanti alla sede della Figc e ha pure iniziato uno sciopero della fame. Si sta...

Eva A. Provenzano

La Disciplinare lo ha condannato a tre anni. L'ex giocatore del Siena Emanuele Pesoli ritiene inaccettabile la sentenza e da due giorni si è incatenato davanti alla sede della Figc e ha pure iniziato uno sciopero della fame. Si sta alimentando solo con acqua. Ha a fianco sè amici e famiglia, ma non ha nessuna intenzione di sciogliere la protesta. Da giorni ripete: "Sono innocente: voglio un confronto con Carobbio e Gervasoni".

Sono loro ad averlo accusato, ma lui chiede un confronto diretto vis a vis con i suoi accusatori e con Palazzi. Sono passate ormai più di cinquanta ore e questa mattina c'è stato bisogno dell'intervento di un medico per spossatezza e giramenti di testa dovuti ad un calo di pressione. "Non me ne vado, resto qui fino a quando la Procura Federale deciderà di parlarmi. Io continuo il mio sciopero perché voglio un confronto in aula con chi mi accusa di cose di cui non so niente. Mi sono sempre sacrificato per arrivare fino a qui e in A ci sono arrivato tardi, ma vi pare che butto tutto all'aria per le scommesse?". 

Anche Maurizio Nassi, chiamato in causa da Gervasoni per Ancona-AlbinoLeffe e Ancona-Mantova e squalificato per tre anni si è aggiunto alla protesta e chiede 'un processo vero e non un giudizio a priori'