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La Stampa – Conte non dimentica l’Inter. Prima del Bayern ci sono i nerazzurri…

I progetti di Conte seguono il calendario. Prima l’Inter, poi il Bayern. E diremmo più l’Inter che il Bayern, se ci fosse da fare una scelta. «Il nostro obiettivo rimane confermare lo scudetto. La Champions League è un sogno e come...

Francesco Parrone

I progetti di Conte seguono il calendario. Prima l’Inter, poi il Bayern. E diremmo più l’Inter che il Bayern, se ci fosse da fare una scelta. «Il nostro obiettivo rimane confermare lo scudetto. La Champions League è un sogno e come tutti i sogni è difficilissimoda realizzare», dice il tecnico bianconero e richiama Ayrton Senna quando sosteneva che sognare è necessario ma nel sognobisogna considerare la realtà.

Che la Juve sia la migliore squadra italiana l’ha ammesso anche Totti, avviando uno scambio di cortesie con Conte. «Lo ringrazio, Francesco rappresenta il miglior spot per l’Italia e mi auguro che mantenga questa condizione e torni in Nazionale.La sua Roma è una buonissima squadra cui bisognerà fare molta attenzione l’anno prossimo». Che la Juve abbia anche lepotenzialità per reggere fino all’ultimo sui due fronti invece è tutto da verificare: in Europa ci sono squadre con più qualità e una maggiore esperienza per cui a puntarci tutto si rischia di rimanere con le braghe di tela.

Il concetto suona stonato a chi crede che rivincere il campionato sia doveroso con la limitata concorrenza che c’è in giro e considera la Coppa come l’unica frontiera della stagione, ma Conte non la vede così. Per lui la Juve deve mettere in cassaforte il successo più a portata di mano per non ritrovarsi a maggio con «zero tituli». «Un pareggio non serve all’Inter e neppure a noi», ripete. D’accordo sull’Inter che senza il colpo d’ala non uscirà dalla stagnazione che costerà il posto a Stramaccioni.

La Juve però ha 9 punti sul Napoli e 11 sul Milan: può gestire il vantaggio dosando le energie quando i match più complicati sisovrappongono alla Champions. «Ho vinto in situazioni in cui sembrava impossibile recuperare e ho perso a Perugia uno scudetto subendo la rimonta cui nessuno credeva - ribatte il tecnico -. In 21 giorni ci aspettano 6 partite senza respiro ed è una situazione bella, stimolante e nuova per noi. Dovremo essere bravi a gestirla e questo significa non fare calcoli: non è nella nostra cultura, ci verrebbe il braccino corto. Dobbiamo andare a Milano con lo stesso spirito che ci permise di vincere a Bologna».  

Dunque siamo al capovolgimento delle attese. Conte garantisce che contro l’Inter non ci saranno esperimenti al ribasso, l’obiettivo è levare alle rivali l’illusione di un crollo.

«Metterò la migliore formazione possibile, considerando le condizioni fisiche, la forma di chi ha qualche problema dopo 10 giorni con la Nazionale e anche le indicazioni positive fornite da quelli rimasti a lavorare qui». Tentiamo una previsione.Vucinic ha un po’ di febbre e non è stato convocato, quindi lascerà il posto a Matri. A centrocampo Padoin è favorito su Lichsteiner e Marchisio (reduce dalla tonsillite) su Pogba, che Conte assolve dall’espulsione contro la Spagna. «Non meritava la prima ammonizione, la seconda se la poteva evitare con un po’ di esperienza però non è stato un fallo di reazione, né un’entrata da killer: in quel caso mi sarei arrabbiato con lui».

L’ultimo dubbio riguarda Chiellini. Potrebbe farcelama vale la pena rischiarlo a tre giorni dal Bayern? «Io penso soltanto all’Inter che in una partita sola può battere chiunque. L’ha fatto con il Tottenham, con noi, con il Milan: non mi fido, ha grandi campioni carismatici e su tutti Zanetti chemi sarebbe piaciuto allenare. Cassano? Ho già dimenticato quello che disse della Juve. Conta il campo, l’erba, alle fesserie bisogna mettere una parentesi e chiuderla lì». Anche se restano sempre fesserie.