Il noto esperto di mercato della Gazzetta dello Sport, Carlo Laudisa, parla a 360° del nuovo talentino del Cesena, Stefano Sensi, inseguito dalle principali squadre italiane e non solo: "Tutti lo cercano, tutti lo vogliono. Stefano Sensi è l’emblema di una generazione (finalmente) contro-corrente. Il regista del Cesena in questi mesi s’è meritato le attenzioni di Juventus, Milan, Inter (ieri sera al Manuzzi in tribuna c’erano Mancini e Ausilio), Napoli (ecc., ecc.) e ormai la sua fama ha valicato anche i confini nazionali tanto da attirare le attenzioni del Chelsea di Mou. Merito anche delle sue prestazioni con l’under 20 di Evani, una vetrina che gli ha permesso di maturare un bagaglio di esperienza internazionale indispensabile per l’auspicato salto di qualità.Tutti bravi, insomma, in questa storia di successo annunciato. Bravo Drago a valorizzarlo nel Cesena, bravi quelli del club Italia a selezionarlo negli anni. Strada facendo, però, qualche contrattempo è sorto, con sullo sfondo l’eterna querelle delle convocazioni.
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Laudisa: “Tutti a Cesena per Sensi, persino il Chelsea. Ci vuole buonsenso perchè…”
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Prendiamo l’ultima settimana, coincisa con un importante turno di campionato e con gli impegni azzurri. Giovedì la squadra di Evani ha vinto in Germania 2-0 nel Torneo Quattro Nazioni con gol di Somma e Petagna. Ieri alcuni di loro sono tornati in campo con i rispettivi club. Per l’importante vittoria sul Trapani il Brescia, ad esempio, ha riottenuto Venuti, Somma, Mazzitelli e Rosso che ieri sera si sono rimessi subito a disposizione di Evani per la gara di domani a Meda contro la Svizzera. Lo stesso percorso farà oggi, reclamato addirittura in nottata, l’ormai più famoso Sensi: ed è giusto che sia così perché l’azzurro è importante per tutti alla stessa maniera. Una riflessione, però, sorge spontanea in vista dei prossimi appuntamenti. Quando un talento riesce a diventare protagonista in una società che (magari grazie anche a lui) punta alla promozione forse è giusto un pizzico di buon senso per gestire i suoi impegni: soprattutto se in parallelo non ci sono gare di qualificazione. Priorità, insomma, agli impegni più formativi per il ragazzo.
Senza entrare nei fragili equilibri tra i club e i selezionatori è bene che tutti remino nella stessa direzione, cioè la tutela del giocatore. Anzi, sarebbe bello che concordassero il percorso migliore. In un calcio italiano che nasconde i propri giovani (e spesso li perde per strada), per fortuna in serie B stanno crescendo realtà importanti con Brescia e Cesena, appunto, ma anche con Crotone e lo stesso Cagliari. Questo vento nuovo soffia alle spalle di tutto il club Italia. Un motivo in più per agevolare le fortune di Sensi e dei suoi fratelli. "
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