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CdS – Lautaro male col Milan, da encefalogramma piatto con la Juve. “Con Lukaku…”

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Era partito forte, ma non segna da sette partite: con l’Argentina, Lautaro ha l’occasione di ritrovare l’entusiasmo

Matteo Pifferi

"Un mese abbondante senza gol in maglia nerazzurra. Il “Toro” ultimamente ha le corna spuntate. Nelle 7 gare intercorse tra la seconda e la terza sosta del campionato, Lautaro è rimasto a secco. E nemmeno il rinnovo firmato lo scorso 28 ottobre (6,2 milioni a stagione più bonus) ha fatto scattare la scintilla". Apre così l'articolo del Corriere dello Sport in merito alle difficoltà di Lautaro Martinez, a secco di gol dal 2 ottobre scontro. Il Toro ha steccato nei big-match contro Juventus e Milan, detto che con la Lazio è entrato nel finale dopo le fatiche con la Nazionale. "Contro i bianconeri la sua prestazione è stata da encefalogramma piatto: zero guizzi, zero giocate. Mentre domenica, con i rossoneri, i suoi errori davanti a Tatarusanu - il rigore parato e la comoda girata finita larga - alla fine sono costati la vittoria. E pensare che giusto nell’ultimo derby proprio Lautaro era stato decisivo con una doppietta nel 3-0 finale", rimarca il quotidiano.

Lautaro deve crescere e ha grandissimi margini di miglioramento e, come ogni attaccante, sta vivendo il classico momento meno felice, dopo una partenza lanciatissima con 5 gol nelle prime 6 partite giocate. "Non è da escludere, peraltro, che stia pagando proprio lo scotto di non avere più al suo fianco Lukaku. Il belga era un accentratore di gioco, la prima opzione offensiva e, di fatto, l’Inter contiana si muoveva e manovrava per metterlo nelle migliori condizioni per colpire. Lautaro agiva di conseguenza, trovando i suoi spazi - prova ne siano i 20 centri in 2 stagioni -, ma comunque da secondo violino. Senza più Big Rom (con cui c'era un'intesa speciale), quello che gli chiede l’Inter e, più nello specifico, Inzaghi è di diventare ancora più bomber, ma pure di muoversi e giocare in modo diverso. Con Dzeko più portato ad accorciare e manovrare, infatti, tocca a lui dare la profondità. Lo ha fatto decisamente bene nelle prime uscite, mentre nelle ultime ha fatto più fatica. Evidentemente è necessario un periodo di adattamento e lavorare ancora di più per costruire la sintonia con il bosniaco", spiega poi il Corriere dello Sport.

Lautaro, al momento, sta replicando l'andamento della scorsa stagione: stesso numero di gol (5), simile numero di conclusioni (31 un anno fa, 30 in questo campionato) e simile percentuale realizzativa (16% contro 17%). Non si registra, dunque, un calo significativo ma nemmeno un upgrade. "La speranza di Inzaghi è che ritrovi il gol con la Seleccion, così da rientrare alla Pinetina soltanto carico e non anche stanco, come era accaduto in occasione dell’ultima sosta. Anche perché alla ripresa ci sarà il Napoli: un altro scontro diretto, stavolta da vincere a tutti i costi. Se non altro la squadra partenopea porta bene al “Toro”: 3 gol in 8 incroci", la chiosa del quotidiano.

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