FC Inter 1908
I migliori video scelti dal nostro canale

ultimora

Le rivali – Milan, Li non trova partner in Cina. Possibile cessione del club alla Thohir

C'è anche l'ipotesi cessione in casa rossonera

Marco Macca

Per rientrare dalle spese e dalla montagna di debiti contratti per acquistare il Milan, Yonghong Li, proprietario del club rossonero, sta cercando un socio di minoranza per la vendita del 20-25% delle azioni. A quanto pare, però, il numero uno milanista sta faticando a trovare in Cina dei partner disposti a questa avventura. A questo punto, secondo Repubblica, non è da escludere la cessione del pacchetto di maggioranza della società, così come fatto quasi due anni fa da Thohir all'Inter con il passaggio del testimone a Suning:

"Ci aveva provato a suo tempo Silvio Berlusconi, scovando il carneade Bee Taechaubol, aspirante a una quota di minoranza ai limiti dell’azzardo: 480 milioni di euro per il 48%. Ma i guai giudiziari dell’advisor ticinese avevano bloccato la trattativa e Mister Bee, via via, si era defilato alla thailandese. Lo stesso aveva fatto Eric Thohir, ma poi, non trovando nessuno, si era rassegnato a cedere il pacchetto di controllo dell’Inter (...). È il destino comune delle milanesi: a un certo punto il proprietario cerca un socio di minoranza, con cui dividere i costi (...).  Dopo essersi impegnato per quasi 900 mln di euro (i 740 a Fininvest per il 99,9% del Milan, più il mercato estivo), deve trovare un alleato, cui cedere il 20-25% del club. Obiettivo: restituire i soldi presi in prestito da Elliott (303 milioni che diventano 370 tra interessi e spese) entro fine ottobre. Ma a quanto raccontano nella City milanese, per ora nessuno vuole accollarsi l’onere. Le ragioni sono le stesse dei tentativi falliti di Berlusconi e Thohir: chi è mai disposto a partecipare alle spese ingenti del calcio di primo livello senza comandare? (...). Se non spunterà in fretta, a Li resterà la soluzione alla Thohir: vendere una quota di maggioranza e rimanere soltanto col 30-40% delle azioni del Milan, in attesa della quotazione in Borsa, per rientrare dall’impegno economico in due tempi".

(Fonte: Repubblica)