Attesa, prevedibile, prevista, è arrivata la famigerata “sospensiva”, applicata per la prima volta dopo la sua introduzione. Dunque il giudice sportivo chiude per cori di discriminazione territoriale le curve di Roma, Milan, Inter, Torino, ma la pena è sospesa e sarà applicata solo in caso di reiterazione. Insomma, la Figc aveva pensato di salvarsi in calcio d’angolo dopo il caos sollevato per la serrata coatta del Meazza (poi mai avvenuta, ma lasciata in sospeso, un modus operandi tutto italico: fra qualche mese finirà nel dimenticatoio o in prescrizione), modificando l’articolo 11 del codice di giustizia, ma è sempre più palese come le presunte norme pro-civiltà siano inapplicabili alla vita reale degli stadi. Nodi che torneranno prestissimo al pettine, perché quando la prossima settimana le tifoserie incriminate si metteranno d’accordo e innalzeranno nuovamente i cori contro Napoli, contro i terroni, contro Milano e contro chi volete voi, ecco che scatterà la chiusura dei settori, ed ecco che puntualmente la decina di tifosi che tiene tutti in ostaggio tornerà in piazza a manifestare.
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Libero – Chiuse le Curve per finta. In Inghilterra li arrestato in quattro minuti…
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Come al solito un niente di fatto. Due settimane di fumo per scoprire che sotto non c’è neppure un arrosto bruciacchiato, né uno straccio di progetto del mondo del calcio per contrastare l’inciviltà degli stadi, ma solo sterili manovre contro le sciocchezze urlate dagli ultrà che sanno soltanto di crociata snob. E in pratica tornano le attenuanti che proprio la Figc non voleva. Un esempio, per capirci. Domenica scorsa, il Tottenham stava vincendo 2-0 in casa dell’Aston Villa e due tifosi ospiti hanno voluto festeggiare tirando un fumogeno in testa al guardalinee: arrestati in quattro minuti. Quattro. Da noi, quel tizio picchiato a San Siro da venti persone durante Inter-Juve è ancora lì che cerca di capirci qualcosa.
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