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Libero – Le dodici domande a Moratti? Rispondiamo noi…

Alle dodici domande-lenzuolo rivolte in maniera civile dalla Curva Nord, il pietrificato Massimo Moratti dopo la 15esima sconfitta dell’anno rimediata contro la Lazio, replica conciso: «Prometto un’Inter più forte. Risponderò coi...

Francesco Parrone

Alle dodici domande-lenzuolo rivolte in maniera civile dalla Curva Nord, il pietrificato Massimo Moratti dopo la 15esima sconfitta dell’anno rimediata contro la Lazio, replica conciso: «Prometto un’Inter più forte. Risponderò coi fatti. Questo è il minimo». Intanto “i fatti” sono che i nerazzurri hanno fatto peggio solo nel 1948 (19 ko) e che sono fuori dall’Europa, ultima volta nel 1999: magari,però, visti i danni (infortunie stagione lunghissima cominciata il 5 luglio) e gli introiti (pochissimi: quelli Uefa la miseria di 2,9 milioni di euro, più altri spiccioli in biglietti e diritti tv) regalati dall’Europa League, starsene un anno fermi può essere un bene. A patto di ricominciare vincendo.

Dunque, ai dodici quesiti proviamo a rispondere noi, con due premesse: 1) se avessimo la verità in tasca e fossimo davvero capaci di gestire un club di primo piano come l’Inter, saremmo altrove; 2) peccando di presunzione, vista l’annata magari non avremmo fatto peggio. 1) «Secondo lei perché tutto lo stadio ha applaudito i recenti striscioni della Curva riguardanti la società?». Perché si trattata di “colpevoli” facili: Branca (direttore del mercato, ma l’ultima parola spetta ad altri, no?) e Fassone (che paga il passato - non di primo piano - juventino e quella foto con maglia anti-Inter). 2) «Perché sono stati messi in discussione gli stessi medici con cui abbiamo vinto il Triplete?».

Lo staff del dottor Combi in realtà è finito nel mirino pure di Mou e Mancini i quali, vuoi per sfuriate pubbliche vuoi per carisma e posizione diversi dall’aziendalista Stramaccioni, si intromettevano e alla fine i giocatori, anche acciaccati, recuperavano molto spesso: ricordate Sneijder? 3) «Perché il progetto di svecchiare la squadra comporta la vendita dei giovani già presenti in rosa o provenienti dalla Primavera?». Si tratta di controsensi dovuti a un quadro non stabile. Vero, vedere Balotelli e Destro altrove non è piacevole, eppure sono state realizzate plusvalenze e i 12 milioni incassati per Coutinho (11 match e 2 gol al Liverpool) e l’indisciplinato Livaja all’Atalanta (due volte fuori per cattiva condotta, naso rotto a Radovanovic) sembrano mosse azzeccate.

4) «Che senso ha svendere sempre i nostri giocatori?». Capita (soprattutto se cedi pure ingaggi pazzeschi: Eto’o, T. Motta,Wes, etc): un esempio su tutti la Juve dell’era pre-Conte: Diego e Felipe Melo pagati 25 milioni a testa e poi sbrigativamente liquidati. 5) «2010-2013. Dal tetto del mondo si è crollati alla situazione attuale. La causa è da attribuire tutta a giocatorie allenatori di questo periodo?». No. dopo gli sforzi e il -510 milioni in bilancio dei tre anni pre-Triplete, il club (che risente anche di quanto accade in Saras) ha dovuto cambiare politica, anche per muoversi verso le direttive del Fair Play Finanziario.