Il quotidiano Libero commenta le tematiche di casa Inter, mettendo il risalto il futuro di Jovetic e di Guarin: "Così, in un mezzogiorno di tardo e paradossalmente caldo inverno, si è palesato il contrappasso. Il Sassuolo a San Siro ha punito l’Inter con la sua arma preferita, l’1-0, per di più infilato all’ultimo secondo surigore, senza possibilità di replica. Il caso vuole che la sconfitta firmata Berardi sia arrivata ancora in casa - tre perse su quattro a San Siro, con Fiorentina, Lazio e Sassuolo, l’altra a Napoli -, e proprio quando Mancini ha deciso di stupire tutti di nuovo, schierando per la prima volta la stessa formazione della partita precedente. Il tecnico ha confessato dinon avercineanche fatto caso, forse per suggerire a noialtri che allora sì, aveva ragione lui: squadra che vince si cambia. «Con il Sassuolo abbiamo perso immeritatamente ma questo è il calcio, dobbiamo accettarlo», dice il saggio Mancio, alla vigilia del match di Bergamo con l’Atalanta. Anche nell’assimilare i ko, il tecnico nerazzurro confeziona tranquillità, quella di uno che ha ben chiari i problemi da risolvere. La calma ha fatto la differenza tra due pareggi e due sconfitte, quelle con i neroverdi e con la Lazio. Quando l’Inter è stata isterica in campo ha perso le misure, e le partite, quando invece ha imposto la pacata ma ficcante fermezza che Mancini le sta inculcando ha vinto. 1-0, ma pur sempre tre punti, che hanno fatto dimenticare a tutti in fretta la piccola e timida Inter di appena un anno fa.
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Libero: “Mancini striglia Jovetic. Il montenegrino chiederà la cessione se…”
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Mancini rivendica la paternità di questa squadra quando dice che «non si rimane primi per caso così a lungo». Eccola la sottile maestria mediatica del tecnico: spavaldo quando la squadra non va, pacato quando l’entusiasmo inibisce l’attenzione. L’Inter, per confermare il trend dell’andata, deve aggiungere alla solidità quellamole di gol che ancora manca. La soluzione non sarà Lavezzi, che «può arrivare ma a giugno», bensì, di nuovo, l’intesa Icardi-Jovetic. Stavolta però il peso è sbilanciato su Jojo, disperso nelle ultime due partite. Mancini, come se dovesse affrontare il se stesso giocatore, lo stimola da lontano: «Con quelle qualità a volte ci si accontenta, invece lui non deve».
Un pizzicotto per il rilancio: Jovetic redivivo e di nuovo in campo, a discapito di un equilibrio tattico precario. Al montenegrino ora tocca rispondere presente, ripartendo da dove aveva cominciato: un girone dopo, di nuovo con l’Atalanta sconfitta alla prima giornata grazie ad una sua magia. Se dovesse di nuovo finire in panchina Jojo chiederà la cessione al club, e per Ausilio scatterebbe l’immediato assalto ad Eder.
Mancini comunque concentra le preoccupazioni sul centrocampo, in affanno nell’agire da «collante» tra difesa e attacco. La soluzione suggerita è affascinante ma non reperibile sul mercato: «Servirebbe quello dei Fantastici 4», ha scherzato il tecnico, prima di predicare calma su Kondogbia («Diventerà un grande») e sperare nella permanenza di Guarin, tentato dal quadriennale milionario dei cinesi.
Dal colombiano, che settimana prossima parlerà anche con lo Zenit, dipende il mercato dell’Inter: qualora partisse arriverà Soriano. In stallo invece la cessione di Ranocchia: la Samp attende una risposta lunedì, la decisione spetta al giocatore. Mancini intanto chiede investimenti, ma sui campi d’allenamento, «non un granchè». Famosa cura dei dettagli, la base per ricominciare la corsa".
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