La rimonta logora chi non la fa, ma dà tante energie a chi la sfiora. L’Inter esce dall’Europa League, ma lo fa con nuove certezze. Con il Tottenham la squadra nerazzurra ha risposto all’appello di Moratti sui «risultati da cambiare». Il patron ha apprezzato e ha voluto riconfermare subito Stramaccioni, che resta il favorito per la panchina 2013/14. «Siamo molto fieri», dice il patron, «è la prova che la squadra è compatta attorno all’allenatore». Nella Milano dei rimpianti - l’errore di Cambiasso al 93’vale il palo di Niang - c’è dunque chi sorride anche senza coppe.
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Libero – Milano fuori dall’Europa, ma solo l’Inter ritrova il sorriso
La rimonta logora chi non la fa, ma dà tante energie a chi la sfiora. L’Inter esce dall’Europa League, ma lo fa con nuove certezze. Con il Tottenham la squadra nerazzurra ha risposto all’appello di Moratti sui «risultati da...
I rossonerazzurri non mancavano i quarti europei dal 2008/09, cioè dall’era pre-Triplete. Da allora sono arrivati tanti investimenti, molti successi e infine l’era dell’austerity. Gli investimenti «verdi» stanno portando i primi frutti, ma senza i soldi della prossima Champions sarà dura completare il rinnovamento. Soprattutto in casa Milan (l’Inter attende sempre soci esteri), dove la remuntada del Barça ha offuscato l’«altra» rimonta: quella in campionato. E, insieme con lo stop ai piani di rinnovo, sono tornati pure i dubbi sul futuro di Allegri.
Roma, Napoli, Shakhtar le pretendenti di Max; Donadoni, Montella, Seedorf i candidati alla successione: voci incontrollate che nessuno ha provato a rintuzzare. A differenza dell’Inter che per bocca di Moratti - già prima del fischio di inizio col Tottenham - ha negato ogni contatto con altri allenatori. «Il presidente mi ha telefonato dicendomi: “Pronto, Lucescu?”. E io ho risposto: “No, sono ancora quello di prima”», ha scherzato Strama a fine partita confermando l’intesa col patron.
Insieme col malumore di Berlusconi, prende forza anche l’ipotesi di una rottura tra Allegri e Galliani. L’ad ha sempre difeso il tecnico tranne che in un’occasione: dopo il 5-0 estivo dal Real Madrid. Il dirigente rossonero può sopportare 7 punti in 8 giornate, ma non digerisce proprio le figuracce. Solo il secondo posto, a questo punto, potrebbe mitigare l’amarezza del Camp Nou. Ad aiutare Max ci sarà il rientrante Balotelli, mentre Strama avrà un Cassano tutto nuovo.
A un anno dal ritorno in campo dopo l’operazione, il barese sembra quello di prima. Era il 7 aprile 2012, quattro giorni il fatale ko di Barcellona (3-1 allora): Milan-Fiorentina finì 1-2 e la Juve sorpassò il Diavolo nella corsa scudetto. Tanto per rimanere in tema di rimonte. Un contraccolpo da evitare domenica con il Palermo, mentre l’Inter dovrà combattere la fatica in casa della Samp (e poi contro la Juve dopo le nazionali sabato 30 alle 15). Perché Milano vuol tornare al più presto in Europa.
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