L’Inter ha individuato il vice-vice Milito. Dopo molte consultazioni, il nome scelto è quello di John Carew, centravanti norvegese 34enne, che resterà ad Appiano Gentile in prova per 15 giorni, come confermato dal presidente Moratti, (che ha parlato anche della trattativa con i cinesi: «La situazione si è un po’ addormentata, ma non escluderei nulla in futuro. Per lo stadio, l’area di San Donato è quella più interessante ma ci sono altre ipotesi»).
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Libero – Vice-Milito? Altro che Carew: bastava aspettare Castaignos…
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«L’Inter è una grandissima squadra, per me una grande occasione. Sono in forma, in questi mesi mi sono allenato», sono invece le prime parole “italiane” di Carew. Una strana mossa, che segue all’errore nel mercato di gennaio di non sostituire Livaja, lasciando solo quattro attaccanti a Stramaccioni. Sembravano pochi il 31 gennaio, figurarsi il 14 febbraio, dopo l’infortunio di Milito. Con sole tre punte Strama non sarebbe potuto andare avanti, così verrà testato Carew. Un contentino, un acquisto per fare numero,ma niente di più.
Un affare che aumenta i rimpianti di un mercato buono ma non eccellente. Anche perché per prendere un attaccante non sarebbe servito nemmeno un grande esborso. Sarebbe bastato telefonare all’Espanyol e dire che il prestito di Samuele Longo era da considerare concluso. Anche perché, tra non giocare nella squadra di Barcellona (100 minuti nelle ultime sette partite) e non giocare all’Inter la differenza è nulla. Visto l’infortunio di Milito, Longo sarebbe potuto tornare utile.
E Longo non è l’unico giocatore, tra quelli che gravitano (o hanno gravitato) nell’Universo-Inter, che avrebbe potuto aiutare Strama. Non è una caccia all’errore o una ricerca di tutti quei giovani cresciuti ad Appiano Gentile e che l’Inter non ha saputo sfruttare. Ma nella rosa di Strama ci sono dei buchi che sarebbero potuti essere colmati semplicemente richiamando dal prestito qualche giovane, oppure avendo maggiore pazienza. Uno su tutti è Luc Castaignos, che ha caratteristiche molto simili a quelle di Carew, ma 13 anni di meno. Ma anche Luca Siligardi: è vero che in questo caso la pazienza sarebbe dovuta essere molta (è esploso a 25 anni, cinque stagioni dopo essere andato via da Milano), ma il giocatore qualche buona cosa l’aveva già fatta vedere. Per l’attacco ci fermiamo qui consci dell’inutilità di tornare indietro agli affari di 3-4 anni fa (come Acquafresca o Destro).
Passando alla difesa, con soli due centrali di sicuro rendimento (Juan e Ranocchia, con Samuel infortunato e Chivu e Silvestre più in infermeria che fuori), richiamare Luca Caldirola non sembrava una buona idea. Anche perché il capitano dell’Under 21 l’esperienza l’ha già fatta e pare il momento giusto per riportarlo a Milano. Mentre i vari Bianchetti, Biraghi e Benedetti è giusto facciano esperienza in B.
A centrocampo, invece, la ricerca del regista si è conclusa con l’arrivo di Kovacic. Al fianco del serbo però non sarebbe male vedere qualche altro giovane, come magari Krhin (in comproprietà col Bologna) oppure Duncan, in prestito al Livorno quando la sua corsa sarebbe servita.
Per ora Strama si accontenta di quello che ha, dalla prossima estate speriamo si metta al telefono insieme ai dirigenti, per richiamare tutti i giocatori dell’Universo-Inter.
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