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Licari (GdS): “Conte ha immagine da allenatore top in Europa. Kane può diventare il suo Lukaku”

Licari (GdS): “Conte ha immagine da allenatore top in Europa. Kane può diventare il suo Lukaku” - immagine 1

Intervenuto sulle colonne de La Gazzetta dello Sport, il giornalista Fabio Licari ha detto la sua su Conte al Tottenham

Matteo Pifferi

Intervenuto sulle colonne de La Gazzetta dello Sport, il giornalista Fabio Licari ha detto la sua su Conte al Tottenham:

"Questa è un’altra sfida da Conte. Una di quelle che gli piacciono da morire. Lui contro tutti per creare un ciclo vincente a sua immagine e somiglianza. Dopo la Juve reduce da Calciopoli, la Nazionale a pezzi post-Brasile, il Chelsea allo sbando, l’Inter con la testa ancora a Mourinho, ora il Tottenham: due anni fa finalista in Champions, oggi club in crisi di punti e identità, a metà classifica in Premier, addirittura a forte rischio eliminazione in Conference League dov’era testa di serie numero uno. Con Kane, l’implacabile Kane, che non trova più il gol, ma potrebbe diventare il suo nuovo Lukaku.

 

Licenziato Espirito Santo, il club del nord di Londra punta tutto su Conte, il più richiesto Oltremanica di questi tempi. Lo United ha pensato a lui per sostituire Solskjaer (ve lo immaginate allenare Ronaldo, trattarlo come gli altri e metterlo in panchina per scelta tecnica?). I nuovi padroni sauditi del Newcastle l’hanno contattato per il progetto galattico. Ma nel Tottenham c’è chi lo conosce bene e lo ha visto lavorare alla Juve dov’è decollata la sua carriera: Fabio Paratici, all’epoca d.s. bianconero, oggi d.g. degli Spurs. Conte ha un’immagine da allenatore top d’Europa. E in sette stagioni nei top club ha conquistato cinque “scudetti” (3 Juve, 1 Chelsea, 1 Inter) più un secondo posto e un quinto quando con i blues era ormai tutto finito. Una sentenza: se vuoi arrivare fino in fondo è a lui che devi rivolgerti. Con l’Italia s’è fermato ai quarti dell’Europeo 2016, contro la Germania, ai rigori, dopo aver dato una lezione di calcio a Belgio e Spagna. Rimpianto a lungo fino all’arrivo di Mancini.

 

Oggi a Londra dovrebbe firmare per un anno e mezzo, raggiungendo nel campionato più bello del mondo illustri colleghi quali Klopp (Liverpool), Guardiola (City), Tuchel (Chelsea) e Benitez (Everton), tutti con almeno una Champions nel curriculum. Più il “loco” Bielsa, che è sempre un bell’aggiornamento professionale, più il nostro Ranieri, l’ultimo italiano a essersi preso la Premier con il Leicester e adesso in missione per salvare il Watford. Conte partirebbe da -15 rispetto a Tuchel primo in classifica, ma nessuno può chiedergli la Premier. Ora il vero successo sarebbe scalare la classifica fino al quarto posto per ritornare in Champions.

 

Grande in campionato, Conte, ma ancora a secco nelle coppe. Ha sfiorato l’Europa League 2020 con l’Inter nella finale col Siviglia. Potrebbe puntare a questa Conference, immaginiamo non ci perda il sonno. La cosa divertente è che il rivale diretto sarebbe la Roma di Mourinho. I due s’erano tanto amati, anzi Conte era il “Mou italiano”: l’idillio s’è però trasformato in conflitto quando l’italiano è andato al Chelsea mentre il portoghese allenava lo United. Tutto pare sia stato ricomposto, come ha rivelato lo stesso Conte — ancora interista, prima di dire addio a Zhang — il giorno in cui Mourinho ha firmato per la Roma. Anche in caso di firma non sarà facile debuttare dopodomani in coppa contro il Vitesse, 90’ quasi da dentro o fuori, ma con Conte mai dire mai. Domenica poi si comincia con l’Everton, ora di Benitez, l’anno scorso guidato da Ancelotti: una ripartenza un po’ italiana. Sfide, sfide, sfide".

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