Intervenuto in esclusiva nel corso della trasmissione 'Pressing', su Rete 4 e in onda integralmente questa sera, il presidente del Coni Giovanni Malagò ha parlato della questione legata al rinvio delle gare di Serie A e le date dei recuperi.
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Malagò: “No al rinvio, ma partite procrastinate alla prossima settimana. Decide la Lega”
Le parole del numero uno del Coni sulla situazione del calcio italiano e il rinvio di alcune sfide del campionato di Serie A
"Sembrerebbe, uso il condizionale, che ci sia la possibilità ma non spetta assolutamente al Comitato Olimpico, e lo dico con franchezza perché mi sono confrontato anche con il ministro Spadafora qualche minuto fa, non spetta nemmeno al governo questo. Spetta alla Lega di capire se nel riposizionare i calendari, in questo caso del campionato, si possa utilizzare magari la finestra della prossima settimana. Io non so se questa soluzione andrà in porto perché ripeto questa soluzione non spetta a noi e lo dovranno valutare tra di loro. A quel punto nessuno potrebbe, oggettivamente, dire che questo pezzo di questa giornata del calendario è rinviata ma sarebbe solo procrastinata di qualche giorno. È chiaro che andrebbero poi riposizionate le semifinali di Coppa Italia. Non so se questa tesi che sta andando avanti passerà perché dipende solo da loro ma buona parte delle critiche o quantomeno delle non condivisioni della scelta sarebbero superate. Non posso assolutamente permettermi di parlare a nome del governo ma penso che in quest’ottica qui il governo, una volta presa in considerazione la decisione della Lega con questa eventuale nuova decisione, sarebbe contento che verrebbe confermata il più possibile la regolarità del campionato. È chiaro che ci deve essere una condivisione da parte delle squadre, questo è evidente. Sarebbe oggettivamente, nelle criticità e nella straordinarietà degli eventi, secondo me la cosa migliore".
"A Milano non possono riunirsi e abbiamo messo a disposizione una sala del Coni. Si chiudono tanti luoghi pubblici, se si riuscisse a trovare la quadra di tutto sarebbe la cosa migliore. C'è la tendenza umana di cercare di sostenere certe tesi, ma forse servirebbe fare un metro indietro per il bene comune. Altrimenti le cose si complicano in un modo quasi fuori controllo".
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