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Mancini: “Hart al Toro? Io non c’entro, si riscatterà. Il City voleva darlo via, io…”

Il Toro è in festa per l'arrivo di Joe Hart, il portiere della nazionale inglese prelevato dal Manchester City. All'Etihad lo lanciò Roberto Mancini, che dalle pagine de 'La Stampa' ha offerto un suo commento sul colpo granata

Dario Di Noi

Roberto Mancini è tornato a parlare (ma non di Inter) dalle colonne de 'La Stampa'. Per discutere della clamorosa separazione di inizio agosto bisognerà aspettare diverso tempo, ma nel frattempo l’ex tecnico nerazzurro si è concesso al quotidiano torinese per parlare di Joe Hart.

Il neo acquisto granata, in gran parte, è opera proprio del Mancio, che da allenatore del Manchester City lo lanciò fra i pali dell’Etihad.

Roberto Mancini, che ricordi ha di quel debutto?«Nitidi. Era l’agosto del 2010: il nostro debutto stagionale e la sua prima volta in Premier League con la mia squadra. Giocammo sul campo del Tottenham una partita tutt’altro che entusiasmante. Joe salvò la nostra porta almeno cinque volte, era un ragazzo ma si capiva già che sarebbe diventato fortissimo. Grazie a lui la gara finì zero a zero».

Lo aveva visto nel Birmingham City l’anno prima?«Anche. Volevano darlo via, me lo sono tenuto. Agli sceicchi ho detto: è un giovane di prospettiva (aveva 23 anni, ndr), mettiamolo di nuovo alla prova, possiamo farlo migliorare».

Può essere stato Attilio Lombardo, allora suo osservatore e oggi «secondo» di Mihajlovic in granata, a sponsorizzarlo per il Torino o ci ha messo una parolina pure lei?«No, io non c’entro ma non nego che qualcosa è giunto anche al mio orecchio. Cairo, comunque, ha fatto davvero un bel colpo. Ha preso un portiere affidabile».

Il calcio italiano è diverso da quello inglese. Pensa che Hart saprà inserirsi bene nella nostra Serie A?«Intanto, nonostante l’età avrà modo di crescere ancora perché i nostri preparatori sono molto bravi. E poi l’esperienza lo aiuterà di sicuro a fare bene».

Perché secondo lei Guardiola l’ha retrocesso a terzo portiere?«Non lo so, ma ogni allenatore ha le sue idee. Al Torino avrà modo di riscattarsi».

(La Stampa)