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Manicone: “Problema mentale, ma l’Inter ha tutte le carte in regola per la Champions”

L'ex centrocampista nerazzurro ha analizzato i problemi della squadra di Spalletti

Andrea Della Sala

Momento difficile per l'Inter di Spalletti che non trova la vittoria da oltre due mesi e che dovrà provarci in tutti i modi domenica pomeriggio col Bologna. Del momento negativo dei nerazzurri ha parlato l'ex centrocampista dell'Inter, ora vice allenatore della Svizzera, Manicone:

L'Italia senza Mondiali...

"Si spera che da queste situazioni tristi nasca qualcosa di buono. L'eliminazione con la Svezia è stata caratterizzata anche da un po' di sfortuna. Il Mondiale noi lo dobbiamo vivere molto serenamente, Petkovic non vede l'ora di andare a giocare in Russia: lui è cresciuto nell'esperienza, ha imparato moltissimo in questi anni, anche dagli errori. Nella gestione del gruppo e dei media è rimasto all'avanguardia, è uno dei suoi punti di forza, lo fa molto bene".

Cosa succede all'Inter di Spalletti?

"Lo vorremmo sapere tutti, perché non è una cosa esclusiva di quest'anno. Credo che il problema sia sopratutto mentale, non fisico: quando si gioca a San Siro durante dei periodi difficili i palloni diventano pesantissimi. I nerazzurri, come la Roma, hanno beneficiato della sconfitta della Lazio contro il Genoa: ora vedono il terzo posto più vicino. L'Inter ha tutte le carte in regola per raggiungere l'obiettivo Champions League".

La Roma è uscita dalla crisi? E la Lazio?

"Bisogna aspettare. Di Francesco mi piace molto per la sua idea di gioco: attaccare alto ed essere sempre propositivo. I momenti difficili ci sono nell'arco di una stagione. A livello mentale la Lazio è più serena, non ha l'obbligo di andare in Champions, fermo restando che ha una rosa di assluta qualità: Milinkovic è un top player".

La scelta del prossimo ct?

"Aspettiamo e vediamo come va Di Biagio in queste due partite, sono d'accordo con le parole di Costacurta. Se dovesse fare bene, sarà sicuramente uno dei papabili. Il ct non è un allenatore di un club, ma un selezionatore. Certo che se un big come Mancini uscisse allo scoperto e dicesse di volere venire a Coverciano, la situazione cambierebbe. Sul ritorno di Conte? Lui è un allenatore di campo, ama insegnare e vedere la sua squadra correre e lottare. Credo che la sua priorità sia una squadra di club".

La situazione del Milan:

"Se continua a fare bene, rimarrà Gattuso. Ha portato ottimismo e la cultura del lavoro: in campo si sono visti i miglioramenti".

(RMC Sport)