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Mazzola: “L’Inter mi piace ma è lenta sugli esterni, occhio alla Juve. La Curva…”

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Intervistato da il Giornale, Sandro Mazzola ha parlato di Juventus-Inter ma anche del futuro di San Siro: le sue dichiarazioni

Matteo Pifferi

Intervistato da il Giornale, Sandro Mazzola ha parlato di Juventus-Inter ma anche del futuro di San Siro.

Mazzola, sì o no all’abbattimento del Meazza?

«Quel che è sbagliato è il ragionamento. Se dimentichiamo i grandi campioni, quelli che hanno fatto la storia e hanno trasmesso una passione ai giovani, dove stiamo andando? Comunque, fosse per me lo stadio attuale lo terrei».

Ma se uno stadio nuovo fosse intitolato a Meazza, si potrebbe trovare il compromesso?

«No, è la struttura in sé che è da salvaguardare. Si tratta di un esempio, di un simbolo. Quando sei giovane e vai allo stadio, parcheggi la macchina e vedi venirti incontro la sagoma di quello stadio. Una sensazione che ti fa venire il cuore in gola, il Meazza è così».

Lei, da ragazzino, debuttò in prima squadra in Inter-Juve. Finì 9-1 per i bianconeri, Angelo Moratti mandò in campo il vivaio per protesta e lei segnò pure, dopo avere sostenuto in mattinata tre interrogazioni a ragioneria. Ricordi di quella partita?

«Più che altro ricordo la vigilia, perché non dormii tutta la notte. Continuavo a girarmi e rigirarmi nel letto. Mi alzavo, andavo in bagno, tornavo a letto. Un dormiveglia».

Per il compleanno da cifra tonda, le tocca un nuovo Juve-Inter, domani sera...

«Sì, cifra tonda. Ma non sono 100... (ride)».

Giusto. Ma cosa si aspetta da questa partita? Che pregi e che difetti delle due squadre?

«Della Juve, sono tutti difetti».

Prego?

«Sto scherzando. È una squadra forte. E credo che saranno belli tosti, il ritiro è servito».

E l’Inter?

«Mi piace. Ma occorrerebbe mettere a posto qualcosa sugli esterni. Forse con qualcuno di più veloce».

Durante la partita con la Samp la curva si è svuotata. Che idea si è fatto?

«Mi ha fatto male, mi è mancato il fiato. Ai miei tempi il tifo organizzato non aveva questo potere».

Ci si avvicina alla lunga sosta per il Mondiale. Quanto inciderà sullo scudetto? Prevede qualche sorpresa?

«Se ci si allena e ci si impegna, i valori non cambiano. Non credo possano succedere particolari stravolgimenti nelle gerarchie».

 

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