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Ex Inter, van der Meyde: “Non ero più felice, i soldi non contano. Ho pensato al suicidio”

L'olandese ripercorre il suo periodo buio legato alla depressione

Fabio Alampi

L'ex centrocampista dell'Inter, l'olandese Andy van der Meyde, è tornato a parlare del suo periodo buio legato alla depressione nel corso del talk show di Voetabal International con Kees Jansma: "La mia attenzione sul calcio era sparita, non mi divertivo più e non volevo più giocare. Avevo un contratto, ma anche un bambino gravemente ammalato in ospedale. All'epoca pensavo fosse più importante del calcio.

La gente dice: hai molti soldi, quindi non dovresti lamentarti, ma stavo davvero pensando al suicidio. E questo mentre avevo appena firmato un contratto da un milione di dollari con l'Everton. La prima volta che guardi la busta paga, pensi: wow, quanti soldi! Ma se non giochi e vedi come si divertono gli altri, allora ti senti davvero una merda.

Dovevo essere un esempio per molte persone, specialmente per la mia famiglia. Non ne puoi parlare con nessuno, è un mondo "da macho". Ecco perché ho iniziato a cercare una via d'uscita, per non restare nella realtà. Quindi ti viene appioppato un marchio. Sei visto come un ubriacone, e questa è stata colpa mia. Ho buttato via tutto, ma c'era un motivo. Non è che l'ho fatto tanto per fare. Sono stato un cattivo padre e ho abbandonato mia moglie e i miei figli. Molte persone non sanno che ero davvero in un periodo nero, che avevo molti problemi".

Un periodo che van der Meyde sembra essersi messo definitivamente alle spalle: "Amo la vita e sono felice di quello che ho. Ecco perché sono sempre felice. La vita adesso è una festa, ma ho conosciuto anche l'altro lato. Ecco perché sorrido sempre".