La solidità difensiva è uno dei punti di forza dell'Inter. Un percorso iniziato da lontano, come sottolinea Tuttosport: "Un vecchio adagio del calcio italiano recita che in Serie A vince (spesso) il campionato la squadra con la difesa migliore. È un assioma che non passa mai di moda e che ovviamente ha motivazioni solide alla base, anche perché è abbastanza scontato che una squadra forte, se non subisce gol, prima o poi uno lo segna. L'Inter questa teoria l'ha fatta sua da almeno cinque stagioni. [...] Una rinascita "difensiva" cominciata con Luciano Spalletti, fortificata poi da Antonio Conte e rielaborata, col tempo, anche da Simone Inzaghi".
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"L'Inter dunque dietro c'è ed è un lavoro, come detto, iniziato cinque anni fa. Nelle ultime giornate del campionato '16-17 la coppia centrale schierata prima da Pioli e poi da Vecchi, subentrato al suo posto nelle ultime giornate, era composta da Andreolli, Medel o Murillo, visto che Miranda si era fatto male un mese prima. Spalletti nell'estate 2017 aveva accolto ad Appiano un giovane Skriniar e in poche settimane lo aveva reso uno dei migliori difensori del campionato affiancandolo all'esperto brasiliano. Nel 2018 si è aggiunto De Vrij, mentre nel 2019 Conte ha detto addio a Miranda, inserito (poco e con risultati non positivi) Godin, ma soprattutto ha cambiato sistema, portando la linea a tre e lanciando Bastoni nell'Olimpo del calcio italiano. Mettendo insieme i cinque campionati dal '17-18 a oggi, quella dell'Inter è la miglior retroguardia d'Italia, sia per quanto concerne le reti totali subite in Serie A - 158 in 184 gare, contro le 163 della Juventus (in 185), le 182 del Napoli (185) e le 194 del Milan (185) - sia, di conseguenza, per media a incontro: 0.86 per i nerazzurri contro lo 0.88 dei bianconeri e lo 0.98 dei campani".
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