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Milan, cessione vicina ma gli azionisti insorgono: «Società fallita, inconcepibile che…»

Il Milan è vicino alla cessione a una cordata cinese ancora misteriosa. Ma l’Associazione Piccoli Azionisti del Milan oggi chiederà chiarimenti

Lorenzo Roca

Il Milan è a una svolta. La prossima settimana Pasquale Cannatelli, amministratore delegato di Fininvest, riceverà le garanzie bancarie all’offerta di 700 milioni di euro per il 51% o più del club rossonero (si parla del 70% e la scalata sarebbe completata entro un anno). Secondo alcuni la due diligence sarebbe in pieno corso, per altri invece sarebbe già terminata. Gli acquirenti? Ci sarebbero Alibaba, leader mondiale dello shopping on line, e Whampoa, gruppo emergente nel mondo delle telecomunicazioni che sta gestendo la fusione tra la 3 e la Wind. Ma l’Associazione Piccoli Azionisti del Milan oggi chiederà chiarimenti sull’ultimo esercizio di bilancio del club, che si è chiuso con un passivo di 89,3 milioni di euro. L’avvocato Giuseppe La Scala, uno dei fondatori dell’associazione, ha parlato chiaramente: «Il Milan, tecnicamente, è una società fallita. Mi spiego: vengono comunicati sempre i conti in rosso a fine anno e questa cosa non si potrà più fare quando il Fair Play Finanziario sarà vigente. Bisogna avere meno costi e più ricavi. Inoltre, la riforma della legge Melandri sui diritti tv, rischia di far ridurre ulteriormente gli introiti del club per quel che riguarda proprio quella voce di ricavo. Vogliamo sapere se c'è un programma di riconversione della società, se c'è un piano di rilancio sotto tutti i punti di vista. Se questo non dovesse esserci, allora saremmo davanti alla prova provata che il Milan è in fase di vendita. Nessuna società può essere abbandonata a sé stessa, senza che nessuno si preoccupi di cambiare rotta. Fininvest non può mettere 100 milioni ogni anno per coprire i debiti, oltre agli investimenti, e nessuno degli amministratori si preoccupa di come cambiare le cose. Mi auguro che oggi arrivino delle risposte chiare. Ormai ci sono tifosi che tifano contro questa proprietà. Cessione? Guardiamo con interesse a quelle che sono le vicende. Stavolta sembra seria a differenza di quella legata alla società di Mister Bee. È inconcepibile che un imprenditore metta sul piatto mezzo miliardo per avere la compagnia di Berlusconi e Galliani. Speriamo che lascino la mano in caso di offerte serie, hanno fatto il loro tempo».

(ts)