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Mondonico: «Toro, puoi battere l’Inter. Là  dietro i nerazzurri…»

Intervista all’ex granata Emiliano Mondonico su La Stampa di oggi, alla vigilia di Torino-Inter. «L’Inter non è la miglior Inter. Il Toro, in questo avvio di campionato, ha giocato bene e battuto il Pescara cambiando il modo di...

Lorenzo Roca

Intervista all'ex granata Emiliano Mondonico su La Stampa di oggi, alla vigilia di Torino-Inter.«L’Inter non è la miglior Inter. Il Toro, in questo avvio di campionato, ha giocato bene e battuto il Pescara cambiando il modo di attaccare: sì, i granata possono farcela».Cosa le fa pensare ad una partita aperta?«Ho visto una squadra, il Toro, che pensa a segnare anche per via centrale: c’è riuscita, ad esempio, con Bianchi. E sfruttare lo “sfondamento” e non solo le qualità degli esterni, è un salto di qualità non indifferente: aspetto la sfida di domenica con grande curiosità perché la gara con l’Inter potrebbe significare la svolta per la stagione dei ragazzi di Ventura. Se io per primo penso ad unrisultato di prestigio contro l’Inter, vuol dire che il presidente Cairo ha costruito una squadra in grado di sorprendere. Questo sarà un campionato strano: fatta eccezione per la Juve, prevedo equilibrio. Il Toro può trovare il suo spazio e in classifica finire alle spalle di Milan, Inter, Roma, Napoli, Lazio e Fiorentina».Il Toro non mette al tappeto l’Inter da 18anni: 27 febbraio ’94, 2 a 0, Mondonico in panchina.«È vero. Ma, a proposito di Inter, mi piace ricordare il successo del mio Toro, sempre per 2 a 0, il 23 settembre del ’90: I nerazzurri erano una squadra forte, la vittoria significava che potevamo credere in qualcosa di grande».Un successo fra 48 ore contro i nerazzurri che peso potrebbe avere per la truppa di Ventura?«Farebbe del Toro una delle possibili squadre rivelazioni della stagione. Sneijder, Cassano, Milito: i nerazzurri si affiderannoai loro attaccanti per cancellare la sconfitta contro la Roma, ma là dietro l’Inter è debole».Il duello di domenica sarà anche la sfida fra due tecnici dalla carta d’identità opposta: il giovane Stramaccioni contro l’espertoVentura.«Il calcio italiano è cambiato perché, ormai, il giudizio di un allenatore può sfuggire ai risultati del campo come accaduto, ad esempio, l’anno scorso con Luis Enrique alla Roma. L’Inter ha perso contro i giallorossi a San Siro, ha incassato sette reti fracampionato ed Europa League, non ha ancora vinto in casa, ma di Stramaccioni parlano tutti bene, giocatori per primi».