È vero che il Sassuolo non sarà il Bayern Monaco, ma è vero anche, come annota giustamente Fabio Monti dalle pagine del Corriere della Sera che: «Se una squadra non gira, fatica a battere anche un avversario tipo il Sassuolo visto a San Siro e che sette gol non si segnano mai per caso, ma sarà comunque necessario attendere le prossime partite (a cominciare da domenica sera, con Palermo, poi l’Atalanta) per capire il reale valore di questa squadra ridisegnata da Mazzarri, che di certo ha grande entusiasmo e voglia di fare. La partita ha esaltato il pressing e l’aggressività dei nerazzurri; la spinta offensiva sulle corsie esterne, con Nagatomo e Dodò che non hanno mai smesso di correre; le qualità di Medel, centrale di centrocampo, eccezionale nel catturare palloni, nel giocarli in modo semplice e per questo efficace per i compagni; il senso dell’azione verticale di Kovacic, che, al di là della fragile opposizione del Sassuolo, è in evidente crescita (ha appena 20 anni); l’intesa offensiva fra Icardi (che vede la porta come pochi altri attaccanti in giro per l’italia) e Osvaldo. Il futuro dirà se l’Inter, così come è stata costruita in estate, può sopportare anche contro avversari forti due interni come Hernanes e Kovacic ai lati di Medel, ai quali aggiungere due attaccanti. Ma la disponibilità al sacrificio mostrata in campo dal gruppo può aiutare Mazzarri nella ricerca di soluzioni che garantiscano equilibrio, legato però ad una forza offensiva che può fare la differenza».
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Monti (CorSera): «Inter, vittoria che dimostra tante cose»
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