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Monti (CorSera): “Strama il più mourinhano dei tecnici, la Juve il suo portafortuna…”

Fabio Monti del Corriere della Sera racconta la giornata vissuta ieri da Andrea Stramaccioni, alla vigilia di Juve–Inter: “L’Inter è già nel pallone. Vigilia con rifinitura blindata e al coperto, perché nulla si possa intuire. Ma...

Francesco Parrone

Fabio Monti del Corriere della Sera racconta la giornata vissuta ieri da Andrea Stramaccioni, alla vigilia di Juve-Inter: "L’Inter è già nel pallone. Vigilia con rifinitura blindata e al coperto, perché nulla si possa intuire. Ma a parte i misteri su chi va in campo soprattutto in attacco, Stramaccioni conferma di essere l’erede di Mourinho, perché non ha fatto niente per nascondere di voler andare a Torino per vincere. L’accento romano alla Carlo Verdone (meglio di quando volevaparlare milanese) è servito a stemperare la tensione: «Quelli della Juve sono fortissimi, non perdono da 49 partite, hanno quattro punti più di noi e lo scudetto sul petto, non fanno nemmeno conferenza alla vigilia e che? je devo da’ pure ’a formazione? Non partiamo neanche...» Come diceva Gigi Radice, quando le maglie erano dall’1 all’11, «ragazzi, se siamo ancora a questo tipo di informazione giornalistica, non ci siamo. Gioca l’Inter». Se non importa chi gioca, sarebbe interessante immagine come potrà giocare l’Inter, che fin qui in trasferta ha sempre e solo vinto (Italia ed Europa): «Come andrà a finire lo vedremo. Per ora stiamo bene, siamo in un buon momento e siamo cresciuti molto. L’Inter arriva a Torino in buone condizioni e ha tutte le carte per giocarsela. La Juve mette in campo qualcosa di più consolidato; noi siamo a un passaggio importante: dobbiamo confermare i progressi fatti in questi due mesi. Non firmo per il pareggio, perché siamo l’Inter. Mancano troppe giornate per far sì che la partita di stasera sia decisiva. C’è tempo per tutto. Noi però ce la possiamo giocare serenamente; abbiamo le carte in regola per metterli in difficoltà e cercare di vincere, detto che affrontiamo la squadra che ha espresso il miglior gioco in Italia negli ultimi due anni. Paura? No, il bello del calcio sono proprio queste partite. Lo dicevo anche quando allenavo i ragazzi. E poi non possono avere paura giocatori che con l’Inter hanno vinto più di tanti juventini». Il riferimento possono essere le partite giocate dalla Juve a Torino con Roma (4-1, senza storia) e Napoli (2-0): «Le due vittorie bianconere mi hanno insegnato che dobbiamo partire meglio rispetto alla Roma e finiremeglio del Napoli, che ha fatto una buona partita limitando tantissimo la Juve ed è stato punito da una palla inattiva. E questo conferma quanto siano pericolosi». Per ora a Stramaccioni, la Juve ha sempre portato fortuna: ha vinto uno scudetto Allievi (con la Roma) e la sconfitta dell’Inter a Torino il 25 marzo gli ha spalancato la strada della prima squadra. «Per me l’esame di maturità non è quello di stasera, ma essere stato scelto per allenare l’Inter». In questi mesi nerazzurri, il più mourinhano dei tecnici succeduti al portoghese (un pareggio e una sconfitta per lui a Torino) ha capito che «qui la rivale numero uno non è il Milan, come immaginavo, ma la Juve. E io già mi ero incanalato bene. Per questo abbiamo un motivo in più per fare risultato lì». E a chi gli ha chiesto come si colloca pensando di entrare in uno stadio, dove vengono sbandierati i 30 scudetti sul campo e non i 28 dell’albo d’oro, ha risposto così: «Gli scudetti sono quelli decisi in maniera inequivocabile dalla giustizia sportiva, ma loro sono liberi di attaccare nel loro stadio tutto quello che credono; da interista mi interessa solo la partita». Stasera, poco dopo le 22.30, si capirà a che distanza si troverà l’Inter dalla Juve. Tutto il resto è relativo".